L’ex presidente della Camera presente alla manifestazione di solidarietà per Mimmo Lucano: «Salvini dovrebbe gioire per arresto di ‘ndranghetisti, non del sindaco»
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«La magistratura fa il suo lavoro e il suo dovere, e nel rispetto della Magistratura oggi siamo qui a manifestare vicinanza al sindaco Mimmo Lucano che vive questo momento per lui difficile anche a livello personale». Lo ha detto l'ex presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, a Riace per la marcia a sostegno del sindaco Mimmo Lucano, agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti.
«Quindi - ha aggiunto Boldrini - mi sembrava giusto essere qui, io sono cittadina onoraria di Riace, conosco il sindaco da moltissimi anni, ho partecipato anche alle diverse fasi di sviluppo di questo esperimento che ha voluto mettere insieme più esigenze, quelle del territorio, che rischiava lo spopolamento, e quelle delle persone venute da lontano, che avevano bisogno di pace e di sicurezza. Questo è la sintesi di quella sua visione, di quel suo ideale di società, è una sintesi che è riuscita a restituire a questo territorio una situazione di sostenibilità, quindi a me sembra che sia qualcosa di utile, da salvaguardare, una buona pratica, che al di là della vicenda giudiziaria, io ho fiducia che Lucano saprà dimostrare la sua totale estraneità a quanto oggi gli viene attribuito, quindi al di là di questo Riace deve rimanere come un esempio da seguire».
L’attenzione si è poi spostata sul ministro dell’Interno: «Il ministro Salvini dovrebbe sapere che c'è la presunzione di innocenza, lui che è indagato per sequestro di persona aggravato non dovrebbe gioire tanto. Magari Salvini - ha aggiunto la Boldrini - dovrebbe darsi un po’ più da fare e gioire per l'arresto di qualche capo di 'ndrina o quando la criminalità organizzata viene sradicata dai territori italiani. Invece gioisce perché Lucano è agli arresti domiciliari. Insomma mi sembra ben poca cosa».
La Boldrini ha poi aggiunto: «Sono qui per vari motivi, il primo è perché sono cittadina onoraria di Riace dal 2013. Qui si è sviluppato un progetto visionario di Lucano che non voleva arrendersi allo spopolamento del suo paese. Qui c'è il modello che dice che insieme si può stare e fa bene a tutti, ai locali e a chi viene da fuori. Un modello che deve continuare soprattutto in un momento in cui la cifra di molti politici è basata sull'odio e sulla contrapposizione. Quindi, nel totale rispetto della magistratura, mi sembrava importante sul piano umano - ha concluso la Boldrini - manifestare vicinanza a una persona che conosco da anni e che so essere impegnata genuinamente in questo sforzo».