Antonio Trifoli non era ineleggibile a sindaco di Riace. La pronuncia della Corte di Cassazione ribalta dunque i due precedenti giudizi (del Tribunale di Locri prima e della Corte d'Appello di Reggio Calabria poi) rilevando come la normativa nazionale, che impedisce a un lavoratore a tempo determinato di ottenere l'aspettativa per fini elettorali, violi il principio di non discriminazione con il lavoratore a tempo indeterminato. 

Trifoli era stato dichiarato decaduto dal tribunale di Locri in accogliendo del ricorso presentato da Maria Caterina Spanò, consigliere di minoranza e già candidata sindaco di Riace, a capo di una lista vicina all'ex sindaco dell'accoglienza Mimmo Lucano (non eletto in Consiglio comunale). Secondo i giudici di piazza Fortugno il primo cittadino, da dipendente pubblico a tempo determinato, non poteva chiedere l'aspettativa.