È questa la stima di fabbisogno di personale. Nel piano d'ambito si mette in guardia sui rischi per l'attuazione del piano di investimenti. Al momento in forza alla società ci sono solo 200 persone
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Agganciate le risorse, disegnata l’architettura gestionale resta adesso da capire chi materialmente si occuperà di trasformare gli interventi per ora previsti solo su carta in opere esistenti sul territorio. È questa la delicata fase in cui si trova ad operare Sorical, individuato quale gestore unico del servizio idrico integrato e società verso cui stanno convergendo ingenti finanziamenti per la messa a regime dell’idrico e della depurazione in Calabria.
La partita di Sorical
Gradualmente subentrata nelle competenze finora in capo ai Comuni e alla Regione, rischia infatti di inciampare nelle medesime criticità che negli ultimi anni hanno ostacolato la realizzazione dei numerosi interventi. Un esempio su tutti, la sproporzionata mole di opere che ci si trascina dietro da almeno dieci anni.
Fiume di denaro
Mezzo miliardo di euro, 335 interventi con lavori o progettazioni ancora in corso. Le competenze a breve transiteranno in capo a Sorical o al commissario straordinario per quelli inclusi nelle tre procedure di infrazione comunitaria ma non sono le sole risorse che, di qui a breve, Sorical sarà chiamata a “movimentare”.
Pnrr e Por
Già assegnate in qualità di soggetto gestore del servizio idrico integrato, ci sono 177 milioni di euro sbloccati a seguito della recente approvazione del piano d’ambito provenienti dal Pnrr e dai fondi Fsc e Fesr/Fse. Quasi 54 milioni (53,87 per l’esattezza) del piano nazionale di ripresa e resilienza e la restante quota – 123 milioni e mezzo - della programmazione comunitaria 2021/2027, risorse destinate alla realizzazione di interventi per la distribuzione idropotabile e per fognature e depurazione.
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Il fabbisogno stimato
Ma è dalle oltre duecento pagine di cui si compone il piano d’ambito che affiora il dubbio sulla effettiva capacità gestionale di Sorical, un elemento di criticità che emerge dalla quantificazione della pianta organica. La proiezione - che prende a modello i servizi idrici integrati delle Regioni Toscana e Umbria parametrati al numero di abitanti residenti - stima un fabbisogno di 1.137 unità di personale per la gestione unica regionale.
La pianta organica
Una dotazione organica nemmeno lontanamente presente oggi in Sorical che annovera la presenza di 243 dipendenti, da quanto si evince dalla pianta organica pubblicata sul sito istituzionale e riferita al 2023. Un dato che dovrà necessariamente essere oggetto di valutazione, nella proposta avanzata nel piano d’ambito di ipotizza, ad esempio, il passaggio di personale dalle «gestioni esistenti, nell’ipotesi che ricorrano i presupposti di legge per il relativo trasferimento» considerando però «la coerenza di questo personale con le esigenze di garantire un servizio efficace ed efficiente».
A regime
E tenendo conto delle «scelte in tema di internalizzazione o esternalizzazione dei processi gestionali che saranno effettuate in futuro». La stima di fabbisogno di personale ipotizza infatti una gestione interna di tutte le attività e con il gestore già a regime. Ma già nella fase di start up si predica cautela.
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Piano di investimenti
«Nella definizione della dotazione organica iniziale un’attenzione particolare dovrà essere rivolta alle unità impegnate nell’attività di progettazione in senso lato, ovvero alle funzioni dedicate alla gestione delle attività che verranno svolte da subito per l’intero territorio dell’ato (servizio di bollettazione e gestione utenza e gestione del piano degli investimenti). Tale attività avrà carattere determinante per lo sviluppo e l’integrazione del servizio idrico nella Regione Calabria».
Deadline
Evidentemente, il riferimento è agli investimenti per interventi a breve o a media scadenza. Ad esempio, la deadline per la conclusione degli interventi finanziati con il Pnrr è il 2026 mentre per la programmazione comunitaria un primo check è previsto già tra un anno e mezzo. A fine 2025 è stato fissato un target di spesa di 500 milioni, 190 per il dipartimento Ambiente.