È stato estubato uno dei pazienti affetti da Covid 19 provenienti da Bergamo e ricoverati nell'unità di Terapia intensiva dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. A confermarlo all'Ansa il primario del reparto ospedaliero Anna Maria Scozzafava. 

 

«Anche i nostri pazienti vengono sottoposti a terapia con gli stessi farmaci che si utilizzano a Milano, a Torino, - assicura Scozzafava - seguendo le linee, che non sono protocolli di nessuno, ma sono state codificate dalle varie società scientifiche accreditate nell'ambito europeo, ma anche canadesi, americane, cinesi e giapponesi, che concordano tutte nell'utilizzo di questi farmaci retrovirali che furono sintetizzati per patologie No-Covid e che si suppone possano dare un aiuto, ma sappiamo benissimo che il Covid-19 è tutt'altro rispetto a quello che hanno caratterizzato le grosse epidemie e pandemie passate». Si tratta di antivirali che sono stati sintetizzati per l'Ebola, la Sars, la Mers, l'H1N1, «forniti come grano vitale - spiega la dottoressa - per tentare di aiutare tutti i casi, ma non sono specifici per il Covid».

 

I due pazienti di Bergamo resteranno in terapia intensiva fino a che non si otterrà un miglioramento clinico tale da garantirne il trasferimento in reparti di degenza non rianimatori. Reparti sempre Covid, come il reparto di Malattie infettive dello stesso "Pugliese" diretto dal dottore Lucio Cosco che ha già dato disponibilità. Per il trattamento terapeutico dei due pazienti provenienti da Bergamo, ha sottolineato la dottoressa Scozzafava, «non è stato usato il Tocilizumab, il farmaco per l'artrite reumatoide» che, invece, viene somministrato su tre pazienti, diversi dai due pazienti della Lombardia, «anche perché la regione risulta esserne sprovvista, non solo la Calabria». Per il Tocilizumab è stata già inoltrata richiesta nominativa per tutti i pazienti di Covid.