Il parlamentare di Alternativa c'è ha presentato un'interpellanza urgente al premier Draghi dopo la messa in onda del programma Rai: «Ha mostrato fatti gravissimi»
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Dimissioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, e sostituzione del presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. È quanto ha chiesto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un una interpellanza urgente il deputato Francesco Sapia, di Alternativa c’è.
L’atto parlamentare riprende l’inchiesta di Report sul ritiro del dossier dell’Oms relativo al mancato aggiornamento del Piano pandemico nazionale dall’anno 2006. Secondo Sapia, che alla Camera siede in commissione Affari sociali, «dalle chat mostrate da Report nella puntata dello scorso 12 aprile, emerge con chiarezza che il ministro Speranza, i suoi più stretti collaboratori e Brusaferro sapevano delle strategie in seno all’Oms volte a far ritirare quel dossier, il quale avrebbe dimostrato al mondo l’inadeguatezza dell’Italia rispetto alla pandemia, che nel nostro Paese ha prodotto oltre 100mila morti».
«A riguardo, Speranza – prosegue il parlamentare di Alternativa c’è – è rimasto in silenzio senza mai chiarire. Inoltre il suo ministero aveva scritto a Report di non aver ricevuto informazioni dall’Oms. Nonostante il caso, il presidente Draghi ha riconfermato Speranza, che peraltro aveva pronto un libro in cui l’Italia sarebbe definita un porto sicuro, rispetto al virus. È troppo grave quanto Report ha mostrato nei giorni scorsi: dalla richiesta dell’Oms al ministero di vigilare sulla Procura di Bergamo, che è un potere autonomo dello Stato, fino ai colloqui di palazzo per oscurare quel dossier scomodo, costato caro al ricercatore italiano Francesco Zambon, infine dimessosi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al presidente Draghi – conclude Sapia – chiedo quale credibilità internazionale possa avere l’Italia al G20 del prossimo settembre, se, come nulla fosse, alla guida del ministero della Salute rimarrà Speranza. Soprattutto, con quale coraggio potremmo rivolgerci ai familiari delle tante vittime del Covid nella provincia di Bergamo e nel resto del Paese?».