La prima sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha confermato l’interdizione dalla professione di avvocato per la durata di 12 mesi per Marcello Manna, attuale sindaco dì Rende e presidente Anci Calabria. Gli ermellini hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura di Salerno, che aveva chiesto una misura cautelare più afflitiva, e ha rigettato quello avanzato dai difensori di Marcello Manna. Rimane quindi il provvedimento del Riesame di Salerno, che aveva detto no al carcere per l’avvocato del foro di Cosenza.

Manna, noto penalista calabrese, è anche membro della Giunta dell’Unione delle Camere penali italiane. Il legale cosentino si è auto sospeso, inviando una comunicazione agli organi professionali.

L’avvocato Manna è accusato di corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura di Salerno, in concorso con Marco Petrini, ex presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, già condannato in primo grado nel processo Genesi. Secondo la procura dì Salerno, Manna avrebbe corrotto l’ex giudice per la sentenza sull’omicidio dì Luca Bruni, essendo stato difensore del boss Francesco Patitucci, assolto tuttavia in via definitiva per il delitto di mafia, consumatosi a Castrolibero, nel gennaio del 2012.