L'ex sindaco ha ottenuto il giudizio immediato che inizierà nel prossimo autunno. È accusato di voto di scambio e corruzione
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Direttamente il processo. L’ex sindaco di Rende Marcello Manna nei giorni scorsi ha deciso di rinunciane all’udienza preliminare di “Reset”, ottenendo il giudizio immediato. Scelta ponderata e intrapresa al termine di una lunga fase cautelare, nel corso della quale soprattutto il tribunale del Riesame di Catanzaro aveva condiviso le ragioni esposte dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza sia in punti di gravità indiziaria che circa la sussistenza delle esigenze cautelari. Manna, lo ricordiamo, è accusato di voto di scambio e corruzione, due reati che per la Dda di Catanzaro sarebbero stati commessi per agevolare la presunta cosca D’Ambrosio, un sottogruppo della più ampia e articolata confederazione mafiosa che, per i boss Francesco Patitucci e Michele Di Puppo, non esiste.
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La Dda di Catanzaro ritiene che il gruppo capeggiato da Adolfo D’Ambrosio, ritornato al 41 bis dopo il processo “Vulpes“, abbia votato compatto per Pino Munno e Marcello Manna, chiedendo in cambio presunti favori nell’aggiudicazione del bando di gara per la gestione del Palazzetto dello Sport di Rende. Una tesi da sempre rispedita al mittente da parte di Manna e dei suoi legali, forti del fatto che anche il secondo Riesame di Catanzaro, ha escluso i gravi indizi di colpevolezza circa la presunta corruzione. Continua a leggere su CosenzaChannel.it