Il primo cittadino commenta la sentenza con la quale ieri il gup di Salerno gli ha comminato 2 anni e otto mesi di reclusione: «Il processo a mio carico è ingiusto e frutto di un clima inquisitorio di altri tempi. Chi ha creato questo teorema è un antidemocratico»
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«Rispetto la sentenza per mio costume e attendo di conoscerne le motivazioni, ribadendo la mia totale innocenza ed estraneità ai fatti in quello che sembra un teorema costruito ad hoc».
Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Rende, Marcello Manna, commentando la condanna a due anni ed otto mesi di reclusione da parte del Gup di Salerno per corruzione in atti giudiziari. Insieme a Manna è stato condannato alla stessa pena l'ex giudice della corte d'appello di Catanzaro Marco Petrini.
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«Il processo a mio carico - aggiunge Manna - risulta essere ingiusto e frutto di un clima inquisitorio di altri tempi. Chi ha creato questo teorema è un antidemocratico, ma noi non abbiamo nulla da nascondere, né da temere. Non posso non registrare che la stessa Procura della Repubblica di Salerno, nella richiesta di pena, ha definito il mio accusatore ondivago e non univoco nelle dichiarazioni rese, tanto da non meritare la concessione delle attenuanti generiche, né quella relativa alla collaborazione. Sostanzialmente si sono ritenute poco credibili le dichiarazioni rilasciate del dottore Petrini».
«Analoga richiesta – ha aggiunto Manno - ha fatto il difensore di Petrini che, pur in presenza di una confessione, ha sollecitato l'assoluzione per non uniformità nelle dichiarazioni rese. A tutto ciò si aggiunge un audio-video che presenta numerose interruzioni e risulta “assemblato”, come peraltro attestato dai consulenti sentiti in udienza. Posso, dunque, solo ribadire la mia totale innocenza ed estraneità ai fatti».
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«Non credo che qualche inquirente – continua - che si è occupato della costruzione di questo teorema possa dire la stessa cosa. Forse non è prudente affermarlo, ma, come sosteneva Leonardo Sciascia “non ho il dono né della opportunità, né quello della prudenza. Si è come si è”».
«Quale atto di rispetto verso la comunità rendese e la maggioranza che mi sostiene - dice ancora il sindaco - non ho presentato le dimissioni. C'è un gruppo che merita rispetto: la maggioranza incassa l'uscita dal pre-dissesto, è pronta per approvare il Piano strutturale comunale e consegnerà una città, l'unica in Calabria, ad avere solo il segno più in qualsiasi ambito di crescita e sviluppo. Tutto ciò nonostante i plurimi e reiterati tentativi esterni di bloccare l'azione amministrativa. Ritengo che questa squadra sia in grado di dare un contributo importante e sono fiducioso che questo gruppo può guidare la città e arrivare alla fine naturale di questa legislatura. Le scelte più importanti sono state ormai fatte: è ora di raccogliere i frutti di questo impegno».
«Mi preme, infine, ringraziare la Giunta, i consiglieri comunali, il personale amministrativo, i colleghi avvocati calabresi, e non solo, e la Camera penale di Cosenza - prosegue Manna - per la vicinanza dimostratami in queste ore. Ringrazio, poi, i tantissimi cittadini che mi stanno sommergendo di messaggi e attestati di solidarietà, cosi come i tanti amministratori. Un particolare ringraziamento va agli amici colleghi della Giunta dell'Unione camere penali italiane, guidata da Giandomenico Caiazza, ed ai miei difensori per la grande energia profusa nel processo».