«Non desidero entrare nel merito dell'inchiesta che ha sconvolto la Regione Calabria. Sono garantista per natura ed aspetto gli eventi. Mi preme qui però sottolineare la figura di un alto dirigente, Luigi Zinno, con il quale ho avuto un solo incontro, da me richiesto, per parlare delle modalità di assegnazione dei fondi per la difesa del suolo. Ho potuto notare l'arroganza, la prepotenza, la superbia di un dirigente che avrebbe dovuto invece essere dialogante con chi (il sottoscritto) rappresenta una Istituzione come il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese». Così in una nota Grazioso Manno, presidente dello stesso Consorzio.
«Naturalmente – continua - non mi hanno affatto convinto le motivazioni all'assegnazione dei fondi suddetti, tant'è che ho decisamente rifiutato di realizzare un progetto che mi è sembrato quasi la concessione di un'elemosina. Credo che bisognerebbe fare luce su oltre 300 milioni di euro assegnati per la difesa del suolo e, soprattutto, su come sono state "distribuite" le spese generali. Chiedo che su questa "milionaria " vicenda si vada fino in fondo. Chiedo di sapere con quali criteri sono stati assegnati i vari finanziamenti. Chiedo di sapere come sono stati nominati i vari Direttori dei lavori ed i vari Rup.
Insomma – conclude Manno chiedo che su tutta questa vicenda il dottor Luigi Zinno abbia il coraggio di fare chiarezza, perché io vedo molte (e sottolineo molte) ombre».