«Ancora una volta il rispetto delle leggi, la trasparenza, la meritocrazia e le pari opportunità restano inesistenti in Calabria. Abbiamo così chiesto l'intervento del Ministero, per avviare un'ispezione in relazione alla gestione amministrativa e finanziaria della Regione Calabria, con particolare riguardo all'affidamento degli incarichi di componente dell'ufficio stampa della Giunta regionale». Lo scrivono i deputati calabresi del Movimento 5 Stelle Alessandro Melicchio, Dalila Nesci, Paolo Parentela, Giuseppe D'Ippolito e Riccardo Tucci che annunciano, in una nota, «la presentazione di un'interrogazione sui giornalisti esterni assunti alla Cittadella per curare la comunicazione della giunta guidata da Jole Santelli».

 

«Anche il Sindacato giornalisti della Calabria e l'ufficio Inpgi della Calabria - prosegue la nota - avevano chiesto il ritiro della manifestazione d'interesse utilizzata degli uffici regionali per scegliere esperti esterni, evidenziando palesi violazioni di leggi dello Stato. Questa amministrazione, però, si è dimostrata refrattaria ad avviare procedure corrette per un concorso pubblico serio e trasparente. Sono riusciti ad ignorare perfino una sentenza della Corte Costituzionale, che aveva contestato il tentativo, da parte della Regione Calabria, di stabilizzare i giornalisti già impiegati, con contratto individuale per 'chiamata diretta'. Sono andati dritti come un treno, - continuano i parlamentari pentastellati - pur di operare nomine illegittime, su base fiduciaria e a danno del personale dipendente già di ruolo e di tutti i cittadini».

 

«Si è fatto in modo, addirittura - scrivono ancora i parlamentari -, di escludere la partecipazione di giornalisti interni, già disponibili nella pubblica amministrazione regionale, attraverso i mancati nulla osta per poter partecipare alla scelta dei componenti dell'ufficio stampa della giunta regionale. Gli escamotage normativi messi in atto dai dirigenti regionali, totalmente asserviti ad un sistema politico marcio, sono stati utilissimi per portare a casa quest'altra indegna infornata di nomine. Si sono ignorate così le professionalità già presenti nell'Ente, non rispettando la loro dignità professionale, per poter assegnare ingenti somme a propria discrezione. Hanno pensato, poi, di confermare altri due giornalisti esterni, anche loro con un contratto fiduciale con l'organo politico ma stipulato con la precedente giunta. Sarebbero dovuti decadere, per legge, il 26 gennaio con la fine della legislatura e invece sono ancora là».

 

«Continuano pertanto - concludono i deputati 5 stelle - le losche operazioni che, ça va sans dire, 'si illustrano da sé', senza che la Santelli riesca ad affrancarsi da questo degrado etico che, purtroppo, si continua a percepire nell'amministrazione della nostra regione».