Clima tesissimo oggi al Dipartimento regionale della Salute, dove il recente arrivo della cosentina Iole Fantozzi, ex commissario straordinario del grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, non è stato ancora metabolizzato dai dirigenti di settore. Molti di questi, infatti, aspiravano da tempo ad occupare la sua postazione, salvo poi essere costretti a fare i conti con la decisione del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha preferito affidare l’incarico a un esterno.

I rapporti già tesi tra il nuovo capo dipartimento e i suoi dirigenti, sono oggi arrivati a toccare un livello di guardia in seguito all’invio da parte di Fantozzi di una Pec che impone ai dirigenti di adottare uno schema prestabilito in tutti i decreti che si apprestano a redigere e firmare.
Negli atti, che poi devono essere controfirmati proprio da Iole Fantozzi, la dirigente generale del dipartimento chiede di inserire una premessa fissa che suona come una sorta di manleva. Al netto del burocratese che permea la comunicazione interna, Fantozzi sembra mettere le mani avanti, chiedendo ai suoi dirigenti di ammettere esplicitamente che i dati su cui lavorano sono potenzialmente inattendibili o comunque non verificati dallo stesso dirigente generale, perché insidiatosi solo da poco.

Ecco il testo della comunicazione trasmessa via pec da dirigente generale ai dirigenti di settore: «Attesa la situazione di scarsa attendibilità dei dati proposti a questa direzione dai dirigenti e responsabili dei settori del Dipartimento, al fine di non bloccare l'attività amministrativa del Dipartimento, il dirigente generale procederà con la prosecuzione di tutte le attività in essere precisando però che i documenti prodotti potranno riportare solo le risultanze di attività di analisi e contabilizzazione svolte dai responsabili dei settori nei relativi periodi di riferimento. Gli stessi responsabili custodiscono la relativa documentazione contabile ed amministrativa che il dirigente generale non ha ancora avuto modo di verificare con specifica due diligence in quanto si è insidiato solo in data 29/11/2021».

Parole che hanno scatenato una vera e propria insurrezione, per ora ancora silente, all’interno del Dipartimento tutela della salute, con i dirigenti dei vari settori che non ci pensano proprio a certificare nero su bianco, come premessa scritta in ogni futuro decreto, la potenziale inattendibilità delle informazioni contenute nei decreti che loro stessi redigono e sottoscrivono. «Piuttosto blocchiamo tutto e non emaniamo più decreti», sibilano dalle stanze del Dipartimento.

Ora il rischio è, infatti, quello di un rallentamento dell’attività amministrativa, già frenata da rapporti non proprio idilliaci tra i dirigenti e dipendenti da una parte e il loro nuovo capo dall’altra. Senza considerare che tre settori del dipartimento - ospedaliero, farmaceutico, finanziario - al momento non hanno un dirigente al vertice e sono retti ad interim proprio dalla Fantozzi, che per rispettare la propria direttiva dovrebbe – paradossalmente - usare la stessa premessa “di inaffidabilità” anche nei propri atti.