Questa mattina il governatore e il comandante regionale Guido Mario Geremia hanno sottoscritto un protocollo d'intesa. L'ufficiale: «La maggiore attenzione sarà sul corretto utilizzo dei fondi, i soggetti che li utilizzano, la titolarità a poterlo fare e la realizzazione dell'opera» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Ci sono dei settori più a rischio, ad esempio, le infrastrutture». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a margine della sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il comandante regionale della Guardia di Finanza, Guido Mario Geremia, allo scopo di rafforzare le azioni a tutela della legalità nella gestione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Nello specifico, il presidente della Regione ha chiarito che vi è stato «un consistente aumento dei prezzi che ha di fatto bloccato tutti i cantieri, e non solo quelli del Pnrr, perché le sterilizzazioni di questi aumenti previsti con il decreto Aiuti non sono stati sufficienti». Quindi, i principali settori con fondi a rischio sono quelli dei lavori pubblici, «è particolarmente preoccupante che ci siano ritardi strutturali in ambiti di assoluta importanza per la nostra regione» ha aggiunto. «Mi riferisco alla depurazione, ai rifiuti e all'ambiente in generale. Ci sono tante risorse riferibili al dissesto idrogeologico o alla depurazione che da anni non vengono spese compiutamente e si accumulano dimostrando che c'è evidentemente un problema strutturale che va in qualche modo affrontato».
Ad entrare nel dettaglio del protocollo d'intesa il comandante regionale della Guardia di Finanza che ha spiegato che «si tratta di un controllo dei fondi del Pnrr e sulle opere in partenza. In particolare, controlli sul corretto uso dei fondi. Il protocollo è finalizzato alle opere che la Regione porterà avanti». «Qui possiamo fare solo delle ipotesi di quelle che sono le esperienze con altri fondi - ha chiarito Geremia -. Quindi la maggiore attenzione sarà sul corretto utilizzo dei fondi, i soggetti che utilizzano i fondi, la titolarità a poterlo fare e la realizzazione dell'opera. Non dimentichiamo che spesso questi fondi arrivano al destinatario ma non sempre vengono realizzati».
«Il protocollo stabilisce che la Regione possa avvalersi della Guardia di Finanza» ha aggiunto il presidente della Regione. «Io sono molto contento che più livelli istituzionali lavorino nella direzione di assicurare che le risorse pubbliche siano destinate veramente allo sviluppo della regione e a beneficio dei cittadini e che non siano distratte a fini illeciti».
Il protocollo prevede che la Regione possa comunicare al comando regionale della Guardia di Finanza informazioni e notizie circostanziate ritenute rilevanti per la repressione di irregolarità, frodi ed abusi di natura economico-finanziaria, di cui sia venuta a conoscenza quale soggetto destinatario finale, beneficiario o attuatore. Può segnalare al comando regionale, per le autonome attività di analisi e controllo da parte del corpo, gli interventi, i realizzatori o esecutori che presentano particolari elementi di rischio. La Guardia di Finanza può contribuire al processo di analisi e valutazione del rischio frode del Pnrr per gli interventi d'interesse.
È, inoltre, promosso il confronto, anche attraverso riunioni periodiche, volto a individuare i settori maggiormente esposti a profili di rischio, sulla base degli elementi di anomalia più di frequente. Tuttavia, resta l’incognita sulla reale capacità di spesa dei fondi: «Non è una novità che nella nostra regione – ha chiarito il presidente della Regione – ci siano moltissimi Comuni in dissesto e pre-dissesto che non hanno nemmeno l’ingegnere e nemmeno il segretario generale a volte. È difficile che abbiano una struttura organizzativa tale da poter adempiere agli impegni del Pnrr. Inoltre, la nostra è una regione con troppi comuni. Ci sono comuni 400, 500 abitanti che non possono avere la struttura organizzativa né per ricevere le risorse del Pnrr, né qualora le ricevano per mettere a terra queste risorse».