Il Riesame dice no all’arresto di Luigi Incarnato. È quanto fa sapere lo stesso commissario liquidatore della Sorical. Il riferimento è al filone supplementare dell’inchiesta Reghion, che nel luglio del 2016 aveva scatenato una bufera giudiziaria sul Comune di Reggio Calabria.  All'epoca dei fatti contestati, Incarnato era consulente del presidente della Regione per il servizio idrico integrato. «Il tribunale di Reggio Calabria – scrive Incarnato in una nota - decide sull’appello proposto dal pubblico ministero avverso l’ordinanza di rigetto del Gip con la quale si chiedeva l’arresto di tutti gli indagati. Anche il riesame non ha  accolto la richiesta di arresto reiterata dal Pm in sede di ricorso di appello, e ha applicato nei miei confronti la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblici uffici o servizi, per la durata di 12 mesi, provvedimento non esecutivo quindi sospeso sino a quando la decisione non sarà definitiva».

 

Incarnato fa sapere pure che «avverso questo provvedimento, in netto contrasto in punto di fatto e di diritto con le decisioni assunte dal Gip, con motivazioni approfondite e dettagliate, il mio legale proporrà ricorso in Cassazione. La misura, non esecutiva, che è stata adottata nei miei confronti, probabilmente, solo ed esclusivamente in ragione del ruolo che ricopro in una società assolutamente estranea alle condotte che vengono contestate».

«Non ho fatto nulla che possa farmi preoccupare - continua Incarnato - continuo a difendermi, avendo rispetto e fiducia nella giustizia che, sono certo, darà ragione dell’onestà della mia condotta».

 

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