«È cresciuto del 23% il numero dei fascicoli penali aperti contro minorenni noti che dal 2020, in cui sono stati 152, sono passati a 187 nel 2021. Quelli definiti nel 2020 erano stati 144 a fronte dei 194 di quest’anno in cui, cifre alla mano, c’è stato anche un recupero notevole del poco arretrato di fatto quasi azzerato, con un incremento di quasi il 4% di fascicoli già definiti. Lavoriamo dunque sul quotidiano». Con dati aggiornati al 23 dicembre u.s., il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, è partito dal settore penale in occasione della sua disamina circa l’attività dell’Ufficio nell’anno che sta per concludersi.

Lesioni e risse, i reati più diffusi

Il dato interessante ha riguardato l’analisi dei reati riscontrati. «Quelli maggiormente diffusi afferiscono alla violenza contro la persona, dunque lesioni, percosse e risse. Fatti recenti hanno fatto concentrare la nostra attenzione sui lidi e, unitamente ad altre zone sensibili, su piazza De Nava, dove i controlli sono stati rafforzati. Vi è anche l’altro connesso e complesso filone investigativo che riguarda i rivenditori di alcolici che stiamo attenzionando. La seconda categoria di reati più diffusi è quella che afferisce alla sfera sessuale e a internet, laddove il trend è purtroppo in linea con quello nazionale, consistente in diffusione e detenzione di materiale pedopornografico, intercettato spesso in sede di indagine per altri reati. Normalmente questo tipo di azioni determinano anche l’apertura anche di un fascicolo sul fronte civile per approfondire il contesto sociale e familiare e predisporre eventuale supporto», ha spiegato ancora il procuratore Roberto di Palma.


Sul fronte delle restrizioni delle libertà personale, dunque arresti e fermi, estrema ratio quando si tratta di minorenni, due sono stati minori colpiti del 2020 e quattro nel 2021 per vicende legate a sbarchi illegali, furti aggravati e danneggiamenti con armi. «La detenzione e uso di armi, generalmente, è legato ad un uso strumentale, laddove i minori sono dunque utilizzati da altri per commettere reati, oppure a questioni di affermazione di potere e spavalderia in determinati contesti», ha specificato il procuratore Roberto di Palma.

Altro filone è poi quello dei reati connessi alla circolazione stradale, dunque lesioni e omicidio colposi, laddove tutti i responsabili sono stati individuati.
Sul fronte dell’attività verso ignoti, il quadro riferisce di 24 casi nel 2020 a fronte dei 46 (di cui 39 definiti) nel 2021, con un incremento del 91%. A fronte dei 209 atti relativi espletati nel 2020, 276, di cui 252 definiti, sono stati eseguiti nel 2021.

In crescita le messe alla prova

«Un dato che profondamente mi inorgoglisce attiene all’istituto tipico del processo minorile, che viene anche mutuato per i maggiorenni. Si tratta della messa alla prova attraverso la quale la persona minorenne ha la possibilità di essere reinserito nel contesto sociale attraverso un percorso che coniuga l'assunzione di responsabilità con la fuoriuscita dal circuito di illegalità. Un istituto che comporta l’estinzione del reato, in caso di esito positivo, restituendo così al minore ogni potenzialità. Le map nel 2020 sono state 28, mentre 53 sono state quelle disposte nel 2021. Il bilancio è dei migliori dal momento che l’esito positivo sfiora il 100%. La percentuale non è piena ma anche se qualcuna non si è conclusa positivamente, l’istituto resta valido. Credo che questo debba essere lo spirito della vera Giustizia, quello di rieducare attraverso percorsi incentrati su legalità, volontariato, studio e qualificazione professionale, in particolare nell’ambito dei protocolli sottoscritti enti pubblici e scuole, al fine di favorire acquisizione di competenza in vista di un futuro inserimento lavorativo. Abbiamo, altresì, chiesto di inserire anche la lettura di un libro al mese, per incentivare questa pratica virtuosa ma molto poco diffusa alle nostre latitudini», ha sottolineato il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma.

L’analisi sul versante civile: dati triplicati

Il settore Civile della Procura riguarda tutti quei minori che si trovano in uno stato di difficoltà determinato da separazioni, quando non sia pendente un giudizio di separazione ordinario, da separazioni litigiose o che siano vittime di violenza diretta o assistita, oppure coinvolti in parallele indagini di carattere penale. C’è da dire che il lock down e la pandemia hanno portato in luce famiglie profondamente disgregate e unite solo in apparenza, con un aumento dei conflitti e anche di episodi di violenza domestica. In particolare lo scorso anno avevamo anche registrato degli episodi di autolesionismo e tentati suicidio proprio da parte di minori. In particolare il settore civile può incidere limitando o sospendendo e, laddove la situazione lo richiedesse, anche disponendo la decadenza la potestà genitoriale sugli stessi minori, laddove si dovessero accertare mancanze, assenze, incapacità.

Abbiamo registrato un incremento dei fascicoli aperti: nel 2020 sono stati 577 e 1451 nel 2021 con un dato triplicato dagli sbarchi con minori stranieri non accompagnati, al cui arrivo scatta l’apertura di un fascicolo, e anche dall’incremento dei fascicoli contro persone note di cui ho detto all’inizio. Mi vorrei soffermare sulla questione sbarchi che, facendo in conti con carenze strutturali e una legge in materia che non contempla questa prolungata contingenza pandemica, ha chiamato istituzioni, forze dell’ordine e Comuni esposti ad uno sforzo straordinario per fare fronte ad una situazione molto complessa», ha evidenziato il procuratore Roberto Di Palma che ha poi trattato un altro tema fondamentale.

Archi, Modena-San Sperato e Arghillà: 130 minori non iscritti alla prima elementare

Richiamando il protocollo sottoscritto a luglio con gli istituti comprensivi Bernardino Telesio di Modena San Sperato, Falcomatà-Archi e Lombardo-Radice di Arghillà, per contrastare la dispersione scolastica in tre quartieri periferici della città di Reggio Calabria, il dato emerso è stato allarmante. Ciò rende la sperimentazione ancora più necessaria, seppure da strutturare con risorse e mezzi che al momento non sono sufficienti.
«L’esito del monitoraggio ha restituito alla nostra attenzione che 130 minori non sono stati regolarmente iscritti alla prima elementare nei quartieri interessati. Ciò ha comportato un impegno importante da parte della polizia che ha avuto il compito di approfondire, sentendo direttamente i genitori. Il monitoraggio riguardava l’iscrizione al primo ciclo scolastico e non l’abbandono, ma su questo posso dire che i casi vengono segnalati dalle scuole e quindi seguiti», ha sottolineato ancora il procuratore Roberto Di Palma.

Liberi di scegliere per una nuova possibilità di vita

Ha chiusura del cerchio il progetto Liberi di Scegliere per la proposta e la costruzione di alternative lontano dai contesti di provenienza, in caso di minori nati e cresciuti in famiglia di ndrangheta. «Il progetto resta un’importante risorsa improntata alla libertà e non all’imposizione. Nel 2021 sono state avanzate altre 8-9 richieste di accesso al progetto. Segno che queste alternative incarnano una nuova possibilità di vita», ha ribadito ancora il procuratore Roberto Di Palma.

Ultime considerazioni hanno riguardato il coordinamento con altri uffici giudiziari - al momento ci sono 87 indagini svolte all’unisono – e la situazione del personale specie in vista del concorso bandito dal Csm per il secondo posto di sostituto procuratore e di qualche altra risorsa in arrivo per completare la pianta organica.
Nota dolente sono invece l’edilizia e le strutture inadeguate, specie quelle del Tribunale neppure dotato di accesso per persone diversamente abili.
«Abbiamo fatto presente nelle sedi competenti queste mancanze gravi e inoltrato le richieste di intervento», ha concluso il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma.