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La Guardia di Finanza di Reggio Calabria sta eseguendo, nel corso di una operazione denominata Mala Sanitas, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip su richiesta della Procura - nei confronti di 11 sanitari operanti o già in servizio presso i reparti di Ostetricia e Ginecologia, diNeonatologia e di Anestesia del Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” del capoluogo. In particolare si tratta quattro arresti domiciliari nei confronti di medici e di sette sospensioni, per un anno, dall’esercizio della professione, medica o sanitaria, a carico di sei medici e di una ostetrica.
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Le indagini sono scattate dopo le denunce di alcune coppie, determinate a non rassegnarsi alla “tragica fatalità” con cui era stata bollata la perdita del bimbo che per lungo tempo avevano atteso. Fondamentali per l'operazione odierna che ha portato all'arresto di quattro medici sono state anche alcune intercettazioni riguardanti una serie di soggetti a vario titolo gravitanti nell’orbita della cosca reggina di ‘ndrangheta De Stefano.
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Le accuse - Le accuse per i sanitari raggiunti da ordinanze restrittive sono di falso ideologico e materiale, di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri nonché diinterruzione della gravidanza senza consenso della donna.
Le condotte illecite - Secondo gli inquirenti nei reparti si sarebbero coperti illecitamente, “in condivisione con l’intero apparato sanitario”, errori medici che sarebbero stati commessi nell’esecuzione dell’intervento su singole gestanti o pazienti, per evitare di incorrere nelle responsabilità, soprattutto giudiziarie.
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I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà alle 11 presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria alla presenza del Procuratore Capo della Procura di Reggio Calabria Cafiero de Raho.