VIDEO | Per la struttura segnata da abbandono e degrado si profila una rinascita. L’assessore comunale Romeo: «L’amministrazione punta a fare rivivere lo stabilimento balneare pubblico. Questi lavori sono il primo passo»
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Da anni una struttura in stato di forte e avanzato degrado, coacervo di marginalità, segnato da cedimenti strutturali, microdiscariche disseminati, cabine vandalizzate e in condizioni igienico sanitarie allarmanti. Un tempo un luogo pulsante di vitalità e socialità. Parliamo dello storico lido comunale di Reggio Calabria, il cui percorso di riscatto inizia dalle prime 92 cabine bonificate e riqualificate dall'amministrazione e che presto saranno date in gestione.
Costruito intorno agli anni Venti, su impulso dell'allora sindaco di Reggio Calabria, l'ammiraglio Giuseppe Genoese Zerbi, nella rada Giunchi di Reggio Calabria, fu il primo stabilimento balneare nel sud Italia. Da anni è in stato di completo abbandono.
In questa estate ormai inoltrata, sta così sfidando il tempo l’amministrazione comunale reggina. Ferma è l'intenzione di rendere fruibile la parte bonificata e riqualificata dello storico lido comunale, nella misura di 92 cabine sulle quasi 800 totali, per il restante mese di luglio.
I lavori, finanziati con circa un milione e mezzo di fondi del programma operativo complementare di azione e coesione città metropolitane, detto Poc Metro, stanno procedendo. Procede anche l’iter di verifica delle sette manifestazioni di interesse pervenute per la gestione esterna fino a ottobre.