«È importante oggi mettere in campo politiche strutturali di garanzia delle Pari Opportunità in tema di recupero di situazioni di disagio e marginalità. Questa esperienza incarna il senso profondo di queste politiche. Le Pari opportunità, infatti, non consistono soltanto nella tutela dei diritti ma anche nell’investimento nel volto migliore di una comunità capace di liberare le energie sane in tema di educazione, formazione e lavoro».

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, a Reggio Calabria per inaugurare la sede della cooperativa Intrecci, ha commentato così l’avvio dell’attività, presso la sede messa a disposizione dalla Diocesi di Reggio Calabria - Bova, del gruppo di giovani donne coinvolte nel progetto di mediazione penale minorile e avviamento professionale, curato dall’azienda Orafa calabrese del maestro Gerardo Sacco e dall’Istituto Gemmologico Igea, denominato “Ri-Mediamo: oltre il conflitto”. Il progetto, avviato nel 2020, è stato organizzato da Ismed, ADRMedLab e DiGies dell’Università Mediterranea e Camera Minorile di Reggio Calabria, sotto l’egida del Tribunale per i Minorenni e della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria.

Proteggere e sostenere

«Questa esperienza dimostra che pubblico e privato possono costruire percorsi virtuosi e questa è la strategia giusta. Credo in queste nuove alleanze e in questi percorsi di restituzione della libertà a donne, giovani, bambine e bambini, nei quali noi abbiamo investito molto e che devono anche essere affiancate da azioni di condivisione delle stesse scelte. Non basta più proteggere le persone, è necessario garantire sostegno», ha sottolineato la ministra Bonetti.

La forza dei legami comunitari 

«La strutturalità di questi interventi essenziali si può garantire attraverso finanziamenti adeguati e servizi. Fondamentale è la collaborazione tra la dimensione istituzionale e Terzo Settore per costruire percorsi di prossimità e di solidarietà ma soprattutto per investire nelle potenzialità delle comunità e recuperare marginalità e fragilità attivando energie sane. La comunità non deve solo accogliere e curare la solitudine ma deve anche creare le condizioni per valorizzare le persone e generare benessere. Questa nuova sinergia che stiamo sperimentando in pandemia mette in evidenza la necessità di investire di più nei legami comunitari che credo siano una ricchezza del nostro paese, spendibile in un contesto non solo nazionale ma anche europeo e internazionale», ha sottolineato ancora la ministra Bonetti.

Asili nido e il ripiego sul prossimo bando 

«Abbiamo investito molto, in particolare nel piano dell’Infanzia e nell’Adolescenza, nella coprogettazione con il Terzo settore, qualificando quest'ultimo non solo come attuatore ma anche come protagonista nella progettazione appunto, e nella infrastrutturazione scolastici e sociale. In Calabria, con questo primo bando per gli asili nido, arriveranno circa 53 milioni per 34 progetti», ha spiegato la ministra Elena Bonetti. Sollecitata sulle criticità legate all'accesso effettivo al bando, e quindi ai fondi per molti comuni specie del Sud per via di punteggi superiori riservati alle ipotesi di progettazione già approvata e posseduta o di cofinanziamento e, dunque, di condizioni strutturali e finanziarie non deficitarie degli Enti Locali, la ministra ha glissato sottolineando la grande percentuale di fondi destinati al Sud e rinviando al secondo bando per ulteriori finanziamenti. «Nel prossimo bando abbiamo istituito un fondo che andrà a sostenere proprio quei comuni in difficoltà proprio sul fronte della capacità di progettazione, affinché siano attivate energie e competenze anche a livello comunale, soprattutto nelle aree disagiate, e queste infrastrutture scolastiche e sociali siano effettivamente costruite».

Le Pari opportunità della Calabria nel Pnrr

«Lavoro e imprenditoria femminile e decontribuzione per le donne, servizi e infrastrutture sociali ed educative sono strategici nel Pnrr anche per la Calabria. La prima strategia nazionale per la parità di genere, adesso introdotta nel nostro Paese, individua azioni specifiche concrete in tema di lavoro e reddito e crea le condizioni necessarie per sradicare definitivamente quella disparità che alimenta anche l’aberrante fenomeno della violenza di genere. Noi siamo anche in fase di chiusura del nuovo piano nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne. È mia intenzione rendere questo piano strutturale come strutturali devono essere i finanziamenti delle case rifugio. Oggi non è così e non è accettabile che non lo sia», ha rimarcato la ministra Bonetti.

Il green Pass, una responsabilità

«Il Green pass rappresenta uno strumento di libertà per sé e per gli altri e uno strumento di ripartenza in sicurezza nel nostro Paese. Esso consentirà la riapertura delle scuole in presenza e la riattivazione produttiva, sociale e culturale del nostro Paese. È una responsabilità che dobbiamo esercitare.
Il presidente Draghi ha saputo ricomporre con grande leadership le singole posizioni riportando la politica al buon senso necessaria per rispondere alle esigenze della cittadinanza italiana che sono quelle delle imprese che vogliono ripartire, dei negozi che vogliono restare aperti e delle scuole che vogliono operare in presenza», ha concluso la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.