VIDEO | L'evento è stato organizzato dall'associazione nazionale magistrati e ha registrato la presenza anche del procuratore nazionale antimafia De Raho e del vicepresidente del Csm David Legnini
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La giustizia si rivolge ai giovani e lo fa attraverso la "notte della legalità" che ha visto al Cedir di Reggio Calabria, sede di procura e tribunale, la presenza di tantissimi studenti delle superiori. Hanno risposto all'appello i licei “Da Vinci”, “Volta”, “Campanella” e “Gullì”, gli istituti tecnici “Panella-Vallauri”, “Alberghiero”, “Boccioni”, “Righi”, “Piria” e il convitto “Campanella”. Organizzata dall’associazione nazionale magistrati, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, i ragazzi hanno potuto toccare con mano le attività delle forze dell’ordine, polizia, carabinieri e guardia di finanza e capitaneria di porto, ed inoltre giudici e pubblici ministeri hanno effettuato delle vere e lezioni analizzando temi attuali come la criminalità organizzata, la corruzione, m a anche la droga e l’immigrazione .
A fare gli onori di casa il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, presidente della giunta Anm di Reggio che ha voluto fortemente la realizzazione di questa iniziativa perché «avvicinare il mondo dei giovani a quello delle Istituzioni significa creare condizioni concrete di dialogo, nella consapevolezza che educare alla legalità è narrazione, ascolto e testimonianza». In riva allo Stretto anche il presidente dell’associazione nazionale magistrati, Pasquale Grasso, il quale rivolgendosi ai ragazzi, ha affermato «vivete questa giornata con serenità e leggerezza perché questa è la normalità. Poi ci sarà un rilascio lento dei valori che vi toneranno in mente durante momenti specifici della vostra vita e vi ricorderete dei magistrati e dei docenti di questo pomeriggio». Presenti tra gli altri il presidente della Corte d'Appello Luciano Gerardis, il procuratore della Repubblica di Reggio, Giovanni Bombardieri e il vice presidente del consiglio superiore della magistratura David Ermini. Da Reggio quindi, è partito un messaggio importante che vede il coinvolgimento di tutti gli attori a servizio delle nuove generazioni.
Alla “notte della legalità” è intervenuto anche Federico Cafiero De Raho che, prima di divenire procuratore nazionale antimafia, ha guidato per ben 4 anni la Dda dello Stretto. «Questa di Reggio Calabria è un'iniziativa per difendere le regole della democrazia e della legalità- ha dichiarato Cafiero. Le mafie richiedono un lavoro costante e aggiornato riguardo le loro dinamiche criminali. E questo vale soprattutto per la 'ndrangheta, per la forza corruttiva che esprime ed esercita sulle pubbliche amministrazioni e persino sulla vita privata dei cittadini. La 'ndrangheta- ha sottolineato il capo della Dna- vuole continuare il dominio sui propri territori di origine da cui germoglia a livello transnazionale e può contare sulle cosiddette 'zone grigie'. Per questo ogni sua trasformazione va attentamente analizzata, seguita e perseguita per il bene comune e la democrazia».