Sospesi dall’esercizio della professione due dirigenti medici dell’Asp di Reggio Calabria, ritenuti responsabili di condotte di assenteismo. I finanzieri del Comando provinciale reggino, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi diretta da Emanuele Crescenti, stanno dando esecuzione al provvedimento emesso dal gip che dispone l’applicazione delle misure cautelari nei loro confronti. Si tratta di Rosa Marina Catalano, di 59 anni, e Maria Carmela Di Bartolo, di 65, entrambe residenti a Polistena.

In particolare, sulla base delle risultanze delle indagini fin qui svolte, è stata disposta in via cautelare la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione medica e dal rispettivo rapporto di lavoro, nonché il sequestro delle somme che gli indagati avrebbero indebitamente percepito a fronte di ore di lavoro dichiarate ma mai effettuate, contestando i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di false attestazioni della presenza in servizio.

Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Palmi, avviate a seguito di una missiva che denunciava frequenti e sistematiche assenze in una struttura territoriale dell’Asp, hanno permesso di rilevare come gli indagati avessero adottato, quale prassi consolidata, quella di assentarsi dal proprio luogo di lavoro.

I finanzieri hanno infatti riscontrato come gli indagati si assentassero sistematicamente senza alcuna valida ragione di servizio per rientrare alle proprie abitazioni o per esigenze di carattere personale, come recarsi al supermercato o alle poste, per poi rientrare solo in prossimità del termine dell’orario di servizio, certificando, solo in quel momento, l’uscita con il badge.

All’esito delle indagini, tenuto anche conto della funzione dirigenziale dei due medici nell’ambito struttura sanitaria, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’interdizione per 12 mesi e il sequestro delle somme indebitamente percepite quale retribuzione per le prestazioni lavorative attestate ma mai svolte.