Abiti e oggetti impacchettati davanti all’ingresso. Era pronta a lasciare l’alloggio in rione Marconi a Reggio Calabria la famiglia Battaglia. Lasciare casa ma per andare dove? È stato evitato per il rotto della cuffia lo sfratto esecutivo della famiglia stamattina solo per un provvidenziale intervento del vicesindaco Tonino Perna. Adesso il provvedimento è stato rinviato al prossimo 10 marzo.

Per la famiglia Battaglia, con una figlia minore, lo sfratto è stato deciso da una sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria per la quale questo caso non rientrerebbe nel blocco sfratti del Milleproroghe.

Il signor Francesco, il capofamiglia, si dice disposto ad andare via ma vuole un’alternativa per evitare di dormire in mezzo ad una strada. «Oggi siamo di fronte ad uno sfratto di una famiglia con una minore in piena pandemia, l'appello al sindaco  è quello di intervenire – chiarisce Giacomo Marino, presidente di “Un mondo di mondi” - perchè l’art. 31 della legge 32 del 1996 gli consente di intervenire in casi di estrema gravità come questo. Può farlo perché la famiglia ha presentato la richiesta di cambio alloggio con urgenza per situazione d'emergenza per sfratto».

Nei giorni passati il Comune aveva risposto negativamente alla richiesta della famiglia di  assegnazione di un alloggio. Il settore  politiche abitative  aveva spiegato al signor Battaglia che la sua richiesta non essendo inserita nella graduatoria definitiva di emergenza abitativa perchè presenta pochi giorni fa non può essere presa in considerazione.

Nonostante l’arrivo dell’ufficiale giudiziario solo in tarda mattina lo sfratto è stato bloccato in extremis per dare il tempo alla famiglia di trovare un nuovo alloggio. Provvidenziale l’intervento di Tonino Perna, vicesindaco, che ha supplito il primo cittadino fuori Reggio per impegni istituzionali.

E il vicesindaco sottolinea la gravità del problema del disagio abitativo in città, «Paradossale – chiarisce Perna - perchè ci sono una quantità enorme di alloggi, sia pubblici che privati, non abitati. Una matassa difficile da districare per leggi che in passato si sono sovrapposte e regolamenti. Oggi siamo di fronte all'emergenza di una famiglia, che rischia di finire sulla strada mentre la curva dei contagi dei contagi risale. Non hanno i mezzi per andare avanti.  Chiederemo la proroga di un mese per avere il tempo di trovare una soluzione equa perchè la famiglia abita legittimamente l’appartamento. Poi vedremo di risolvere il problema definitivamente».