”Il percorso già avviato all’interno della Commissione porterà all’approvazione in Consiglio dell’istituzione del registro delle unioni civili”. Lo ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà in risposta alle polemiche nate dopo l’approvazione in consiglio comunale della mozione “famiglia naturale” votato all’unanimità da maggioranza e opposizione.

 

”Ho già dichiarato ieri nel corso del mio intervento – ha continuato il Sindaco – che la mozione approvata non pregiudica il percorso introdotto dalle nostre linee programmatiche di una Reggio inclusiva e non omofoba”.

 

”Portiamo avanti il dialogo, che continua ad essere molto cordiale, con l’Arcigay che promuove tra le altre associazioni l’istituzione del registro sulle unioni civili – prosegue Falcomatà – è una cosa in cui crediamo molto. Ma non pregiudica la libertà di chi crede nella famiglia naturale. E’ un percorso distinto. Mi fa specie che si vengano a fare queste polemiche proprio a me che in campagna elettorale ho dichiarato apertamente i miei intendimenti partecipando anche al gay pride”.

 

“Non lo nascondo: speravo in una nuova stagione politica inaugurata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, che potesse mettere al centro i diritti di tutte le famiglie; e invece siamo alle solite posizioni illiberali e discriminatorie”. E’ il commento di Alessandro Zan, deputato gay del Partito Democratico, da anni impegnato per il riconoscimento dei diritti civili, sull’approvazione a maggioranza da parte del Consiglio comunale di Reggio Calabria, di una mozione sulla famiglia naturale che “dichiara la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia”. Secondo Zan, “si tratta di una triste mozione-fotocopia in pieno stile leghista come quelle recentemente approvate dai consigli regionali di Lombardia e Veneto, dove si chiede di individuare una data per la celebrazione della ‘festa della famiglia naturalè e si pone l’accento sulla necessaria tutela della sola unione uomo-donna, condannando di fatto ogni apertura al riconoscimento delle unioni gay e ogni tentativo di educare i giovani nelle scuole alla non discriminazione. Un fatto grave – conclude il parlamentare PD – che ancora una volta rafforza un’omofobia istituzionale tesa ad aumentare la diseguaglianza sociale tra cittadini e un’odio viscerale contro le diversità”.