A Reggio Calabria dalla task force anti covid nasce il dubbio sulla validità dei tamponi inviati dal ministero per lo screening della popolazione. Oltre 70 mila test rapidi, prodotti da una società sud coreana, sono stati bloccati al Comune in attesa che la verifica, effettuata in collaborazione con l’Università di Catanzaro, dia il suo esito. Parte dunque dalla provincia reggina il primo studio scientifico sull’attendibilità dei test rapidi a lettura visiva che non sono quelli richiesti dalla task force. A dare input all’iniziativa è stato il virologo clinico che fa parte della task force reggina Fabio Foti.

«I tamponi che ci sono arrivati dal Ministero non sono quelli che avevamo chiesto con specifica richiesta oltre tre mesi fa - ha dichiarato Foti - Leggendo letteratura scientifica mi sono reso conto che questi tamponi non impattavano perfettamente i valori di performance, sensibilità e specificità. Quindi, abbiamo cercato di capire se quello che ci è arrivato fosse effettivamente valido e che quello che viene riportato all’interno del documento di accompagnamento prodotto dalla ditta fosse veritiero oppure no. Nei prossimi giorni avremo i risultati che ci daranno contezza. Noi siamo l’unica amministrazione comunale che attualmente si è interrogata e creata il problema di verificare cosa ci fosse arrivato dal Ministero e non per essere scettici ma per essere sicuri».

Ma cosa accadrebbe se questo dubbio trovasse riscontro scientifico? Il dottor Foti non ha dubbi: «Se dovessero risultare non performanti questi test, per quanto mi riguarda dovrebbero essere rispediti al mittente, sempre con garbo istituzionale ma sarebbero, per essere pratici, utilizzabili per lo screening della popolazione reggina». La Croce rossa italiana comitato di Reggio Calabria insieme alla Caritas diocesana e la comunità parrocchiale hanno effettuato gratuitamente i tamponi e supportato così lo studio comparato tra i vari tipi di tamponi.

La Cri attraverso i suoi volontari ha effettuato 155 tamponi molecolari e contemporaneamente processato i tamponi rapidi antigenici ed a lettura in fluorescenza. 465 tamponi per verificare l’attendibilità degli stessi ed allo stesso tempo effettuare uno screening di comunità. A confermare il grande impegno dei volontari è la presidente della Croce Rossa reggina Daniela Dattola che ha ribadito l’importanza di quest’attività. «La fiducia di chi si è sottoposto volontariamente al test è riposta nella Croce Rossa come istituzione e sono convinta che dovremmo ampliare questo tipo di screening sulla popolazione se vogliamo uscirne fuori».

Proprio in seguito a quanto accaduto, il drive-in allestito a Pellaro, grazie alla collaborazione volontaria di un gruppo di medici e associazioni del quartiere, ha temporaneamente sospeso il servizio e molte auto in fila sono state costrette a tornare indietro.