Arghillà nord, periferia nord di Reggio Calabria. La storia (brutta) si ripete. Nei giorni scorsi i locali della scuola dismessa (plesso dell'istituto comprensivo Radice-Alighieri), poi presidio di Polizia rimasto inattivo, sono stati vandalizzati. Con danni ingenti alla struttura, sono stati sfondati tetto e pareti e sono stati sottratti infissi, cavi di rame, sanitari, che con ogni probabilità hanno già trovato collocazione sul mercato nero, fruttando proventi illeciti di chi così ha sempre evidentemente vissuto, avendo nel quartiere ampia libertà di azione e movimento.

La palestra fantasma

Esattamente così iniziò la distruzione, nello stesso quartiere lungo la strada che collega la zona a sud con quella a nord, della palestra che neppure riuscì a entrare in funzione. Nelle more della burocrazia, iniziò ad essere depredata fino a essere ridotta negli anni allo scheletro che ancora oggi campeggia, dentro il quale l'accumulo di rifiuti è solo la traccia più evidente delle attività illecite espletate in modo assolutamente reiterato e indisturbato.

Quello scheletro è tutto ciò che resta della palestra che nel 2008 era in attesa di consegna al Comune e dove la mano incivile e criminale fu più lesta di quella dello Stato. Un'anteprima disarmante di quanto accadrà anche alla struttura della ex scuola di Arghillà se misure di controllo del territorio concrete continueranno solo a essere annunciate o addirittura dichiarate già in atto, seppure con questi risultati, e dunque solo promesse.

La testimonianza drammatica, sotto gli occhi di tutti, di cosa accade a strutture che restano inspiegabilmente inutilizzate e che da presidi istituzionali in un quartiere notoriamente segnato da illegalità diventano teatro a cielo aperto di quelle stesse illegalità. Gli interrogativi partono da un semplice perchè? Perché quella struttura è rimasta abbandonata?

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