L'uomo è considerato uno degli elementi di spicco della criminalità reggina e, in particolare, della comunità rom che ha attualmente il predominio territoriale nella zona del quartiere Ciccarello
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Cinque soggetti sono stati denunciati perché ritenuti i fiancheggiatori del latitante Davide Berlingieri, arrestato oggi a Reggio Calabria dal Gico della guardia di finanza. Secondo gli investigatori, guidati dal colonnello Mauro Silvari, si tratta di persone che hanno assicurato rifugio e sostentamento a Berlingieri attraverso una fitta rete di vedette e guardaspalle della consorteria.
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Inchiesta Garden
Lo scorso novembre Berlingieri era sfuggito all'arresto disposto dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria nell'ambito dell'inchiesta "Garden". In seguito alle indagini degli ultimi mesi, la cattura dell'uomo è avvenuta nel quadro di un'operazione che si è sviluppata attraverso perquisizioni, sequestri ed attività di controllo del territorio nel quartiere di Ciccarello e rione Pescatori.
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La latitanza di Berlingieri
Il latitante è considerato uno degli elementi di spicco della criminalità reggina e, in particolare, della comunità rom che ha attualmente il predominio territoriale nella zona del quartiere Ciccarello. Stando agli atti dell'inchiesta "Garden", Berlingieri è ritenuto responsabile di aver partecipato ad un'articolata un'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso nell'ambito della cosca Borghetto-Latella, dominante nel quadrante di Reggio Calabria sud. Dalle indagini della Dda è emerso inoltre che la 'ndrangheta ha stretto patti con le frange più pericolose della comunità nomade. Per gli inquirenti, c'era una sorta di rapporto "do ut des" grazie al quale i rom sono stati legittimati sul territorio conquistando uno spazio di autonomia e libertà delinquenziale di estrema pericolosità sociale. Uno spazio di libertà del quale non avevano mai goduto prima e che, senza la protezione di cosche storiche e potenti, altrimenti non avrebbero potuto avere.