Il consigliere comunale si difende: «Non ho mai conosciuto il funzionario di banca implicato in questa vicenda. Se ho consigliato di ritirare la denuncia? Falso»
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«Apprendo dai giornali questa nuova infondata, falsa e calunniosa accusa nei miei confronti che ha origine da quattro righe di una sentenza nella quale una donna nigeriana ha dichiarato che le avrei detto di perdonare un tale funzionario di Banca che non ho mai conosciuto». Così in una nota il consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi sulla condanna per pedofilia di un 58enne che abusò di una bambina di 9 anni.
«Per tale invito al perdono la signora nigeriana madre della ragazzina abusata sarebbe andata a ritirare la denuncia alla Polizia. Nego categoricamente quanto dichiarato dalla signora e riportato dai giornali, alcuni dei quali addirittura scrivono falsamente che avrei consigliato alla signora di ritirare la denuncia. Ho conosciuto la signora perché ha frequentato per qualche anno la mia Comunità prima di lasciarla circa quattro anni fa. Non ho mai affrontato discorsi del genere ne ho mai saputo di questi accadimenti» ha dichiarato Ripepi.
«Provvederò con il mio legale Mario Santambrogio a tutelarmi davanti alle autorità competenti per questa nuova e incredibile vicenda. Preciso che se mi fossi trovato in questa situazione avrei consigliato alla signora di denunciare alle autorità competenti e di perdonare cristianamente il peccato per come Gesù Cristo ci insegna nella preghiera delle preghiere ovvero il Padre Nostro. La stessa cosa farò io in questa circostanza, mi tutelerò dalle dichiarazioni della signora e la perdonerò totalmente per il gravissimo danno arrecatomi» ha concluso il consigliere comunale reggino.