Era stato coinvolto nell'indagine Reggio Sud per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Accolta l'istanza dei legali
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La Corte di Appello di Catanzaro ha ordinato l’annullamento della confisca definitiva disposta a carico di Domenico Ficara accogliendo l’istanza di revocazione presentata dagli avvocati Marco Tullio Martino ed Alba Nucera i quali sulla base di una serie di elementi di novità hanno ribaltato il giudizio oramai definitivo che si era formato dopo i primi tre gradi di giudizio.
Domenico Ficara coinvolto nell’ambito del processo Reggio Sud per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, si era visto applicare il sequestro di beni oltre all’applicazione della sorveglianza speciale, quest’ultima poi annullata dalla Corte di Cassazione che aveva tuttavia confermato la confisca di tutti beni. I legali della difesa, sulla scorta della nuova giurisprudenza sul punto hanno articolato un’istanza con indagini difensive ed altri documenti al fine di dimostrare che alcuni beni confiscati erano stati illegittimamente sequestrati. Alcuni documenti non erano stati mai prodotti, altri erano stati prodotti “ma non erano stati tenuti in considerazione e valutati”.
La Corte sulla base della nuova documentazione ha annullato il sequestro degli immobili disponendo inoltre l’immediata restituzione dei beni in questione all’interessato nonostante la richiesta di sospensiva del provvedimento avanzata dalla Procura Generale.
Domenico Ficara coinvolto nell’ambito del processo Reggio Sud per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, si era visto applicare il sequestro di beni oltre all’applicazione della sorveglianza speciale, quest’ultima poi annullata dalla Corte di Cassazione che aveva tuttavia confermato la confisca di tutti beni. I legali della difesa, sulla scorta della nuova giurisprudenza sul punto hanno articolato un’istanza con indagini difensive ed altri documenti al fine di dimostrare che alcuni beni confiscati erano stati illegittimamente sequestrati. Alcuni documenti non erano stati mai prodotti, altri erano stati prodotti “ma non erano stati tenuti in considerazione e valutati”.
La Corte sulla base della nuova documentazione ha annullato il sequestro degli immobili disponendo inoltre l’immediata restituzione dei beni in questione all’interessato nonostante la richiesta di sospensiva del provvedimento avanzata dalla Procura Generale.