Si tratta del procedimento nato dall’inchiesta Mercato libero coordinato dalla Dda dello stretto
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Trentatré persone sono state rinviate a giudizio al termine dell'udienza preliminare per l'inchiesta "Mercato Libero. Una 34ma, Gaetano Tomaselli, ritenuto organico alla cosca Libri, ha scelto il rito abbreviato.
Lo ha deciso il gup Vincenza Bellini accogliendo la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Sara Amerio che ha coordinato le indagini sui fratelli Frascati, i noti imprenditori di Reggio Calabria arrestati lo scorso agosto dai carabinieri e dalla guardia di finanza. Emilio Angelo Frascati è stato rinviato a giudizio per associazione mafiosa, non riconosciuta dal Tribunale del Riesame, e trasferimento fraudolento di valori.
Per quest'ultimo reato si trova ai domiciliari assieme ai fratelli Demetrio e Paolo. Per tutti il processo inizierà il prossimo 13 gennaio. Per la Dda reggina, «i fratelli Frascati operavano come domini occulti della società cooperativa Effe Motors di cui erano, invece, formali intestatari gli ex dipendenti della Frauto srl (vecchia concessionaria confiscata nel 2007), Antonia Temi, Saverio Musarella e Caterina Nicolò e gli altri Giuseppe Consolato Ielo, Angelo Postorino e Luca Scarpelli, come soci lavoratori, e Emilio Angelo Romeo ed Elvira Cocchiarale come dipendenti assunti».
Sono stati tutti rinviati a giudizio perché, stando alle indagini del pm Amerio, la Effe Motor sarebbe stata «costituita allo scopo di poter ottenere in affitto gratuito per la durata di 19 anni il patrimonio aziendale dell'ormai confiscata definitivamente Frauto srl da parte dell'Agenzia del Demanio».
L'inchiesta era partita dal tentativo di estorsione subito il 2 agosto 2017 dalla impresa Paeco che si era aggiudicata, per un importo di 3milioni e 240mila euro, l'appalto per il collegamento viario sulle golene del torrente Sant'Agata. Uno dei responsabili della tentata estorsione sarebbe stato Gaetano Tomaselli, già coinvolto nell'inchiesta "Teorema-Roccaforte" contro la cosca Libri.
Il gup ha disposto il processo anche per i titolari della "Paeco", i fratelli Lucio, Vincenzo e Francesco Parisi. Monitorando gli operai in cantiere, infatti, gli investigatori hanno scoperto che i tre imprenditori avrebbero cercato di interessare esponenti della criminalità organizzata reggina, per far fronte alla richiesta estorsiva.
Mercato libero ha fatto luce, inoltre, su diverse violazioni di natura ambientale da parte della Paeco Srl che avrebbe gestito abusivamente un ingente quantitativo di rifiuti speciali, pericolosi e non, già presenti sull'area di cantiere, tra cui anche materiale contenente amianto frantumato. Per due capi di imputazione c'è stato il proscioglimento, ma la Procura, oltre alla violazione della normativa in materia di lavoro, ha ricostruito otto reati di traffico illecito e deposito incontrollato di rifiuti.
Tra i rinviati a giudizio ci sono anche gli imprenditori Egidio e Francesco La Valle di Villa San Giovanni, i soci amministratori della Ecofal. Per i pm, avrebbero dichiarato di avere conferito in discarica i rifiuti che, invece, non sarebbero mai usciti dal cantiere.
Tra i rinviati a giudizio, infatti, ci sono alcuni funzionari pubblici. Si tratta dei tre dipendenti dell'ufficio tecnico del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Beatino, Domenico Scalo e Lorenzo Benestare, e cinque ispettori di cantiere nominati dall'amministrazione comunale, Leandro Azzara, Antonino Battaglia, Vincenzo Cuzzola, Silvio Mangiola ed Eleonora Maria Pia Megale.