Il futuro di Antonio Tempestilli sembra ormai lontano da Reggio Calabria. Il responsabile del settore giovanile della Reggina avrebbe presentato le proprie dimissioni nelle mani del presidente Luca Gallo. La società amaranto non ha ancora ufficializzato la notizia, ma pare che il numero uno della Reggina abbia deciso di accertarle e interrompere il rapporto con l’ex giocatore dell’As Roma. Si conclude, quindi, l’esperienza dirigenziale in riva allo Stretto per “er cicoria”, ma non l’accertamento delle sue presunte responsabilità da parte della giustizia sportiva. La procura federale, infatti, ha avviato un’indagine partita proprio da un esposto presentato dal nostro direttore Pasquale Motta e da Luigi Longo, editore di Approdocalabria.it.

Il nostro network, nei mesi scorsi, aveva accusato pubblicamente Tempestilli di poca trasparenza nella gestione dell’emergenza Covid, scaturita dal contagio di un giovane calciatore della Primavera. Il dirigente avrebbe tardato a fermare l’attività del centro sportivo Sant’Agata, dove si allena anche la prima squadra, e non avrebbe impedito la trasferta a Salerno, dove la formazione giovanile aveva giocato il giorno dopo contro la compagine di casa. La vicenda, rivelata da LaC News24, è stata al centro anche di uno speciale de L’Affondo, in onda sul portale di Approdo Calabria. Nel corso della trasmissione, Luigi Longo aveva intervistato il direttore di LaC News24, Pasquale Motta, che aveva ripercorso la vicenda, stigmatizzando con forza l’irresponsabilità di Tempestilli, che non avrebbe tutelato adeguatamente gli atleti affidati al settore giovanile. Una denuncia che aveva trovato conferma nel propagarsi del contagio non solo nella compagine giovanile di Reggio Calabria, ma anche tra i pari età di Salerno, dove la Reggina aveva giocato una partita di campionato giovanile. Tempestilli, nonostante sapesse che uno dei suoi giocatori fosse positivo al Covid, aveva autorizzato la trasferta. Tra l'altro, tra i calciatori amaranto scesi in campo c’era anche un giovane risultato positivo al Covid-19 qualche giorno dopo la partita.

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Una campagna di stampa, quella condotta dal nostro network, che non era piaciuta al dirigente amaranto, il quale, durante la diretta social de L’Affondo aveva postato un commento velenoso, insinuando che Longo avesse organizzato la puntata sulla sua vicenda per motivi di rancore personale legato all’attività sportiva che coinvolge i suoi figli. «Tanto accanimento perché ho scartato i suoi figli? – ha scritto Tempestilli -. Ricordo che mi ha chiamato per farlo tornare ed io ho le ho detto di farlo andare a divertire in un campionato più consono alle sue qualità». La risposta di Longo non era tardata ad arrivare, smentendo di fatto l’attacco scomposto di Tempestilli che non si era fatto scrupoli nel tirare in mezzo due ragazzini pur di difendersi.

Giova ricordare che, nel pieno delle polemiche sorte dalla nostra inchiesta sulle omissioni e le responsabilità del dirigente, la società amaranto si era trincerata nel silenzio, decidendo di riprendere l’attività sportiva della prima squadra nel centro Sant’Agata. Oggi, infine, dopo settimane di silenzio, sono giunte le dimissioni di Tempestilli che pongono fine alla sua esperienza come dirigente della Reggina. Una vicenda, però, che dal punto di vista della giustizia sportiva è solo all’inizio. Tempestilli, adesso, dovrà dare conto delle sue azioni alla procura federale.