Nuovi strascichi nella vicenda che coinvolge Antonio Tempestilli, responsabile del settore giovanile della Reggina, accusato di poca trasparenza nella gestione dell’emergenza Covid scaturita dal contagio di un giovane calciatore della Primavera. Il dirigente avrebbe tardato a fermare l’attività del centro sportivo Sant’Agata, dove si allena anche la prima squadra, e non avrebbe impedito venerdì scorso la trasferta a Salerno, dove la formazione giovanile ha giocato il giorno dopo contro la compagine di casa. La vicenda, rivelata da LaC News24, è stata al centro dello speciale L’Affondo, in onda sul portale di Approdo Calabria. Nel corso della trasmissione, Luigi Longo ha intervistato il direttore di LaC News24, Pasquale Motta, che ha ripercorso la vicenda, stigmatizzando con forza l’irresponsabilità di Tempestilli, che non avrebbe tutelato adeguatamente gli atleti affidati al settore giovanile.

 

Parole che non sono piaciute al dirigente amaranto, il quale, durante la diretta social, ha postato un commento velenoso, insinuando che Longo avesse organizzato la puntata sulla sua vicenda per motivi di rancore personale legato all’attività sportiva che coinvolge i suoi figli. «Tanto accanimento perché ho scartato i suoi figli? – ha scritto Tempestilli -. Ricordo che mi ha chiamato per farlo tornare ed io ho le ho detto di farlo andare a divertire in un campionato più consono alle sue qualità».

 

Affermazioni alle quali Longo ha replicato duramente: «Il responsabile del settore giovanile Antonino Tempestilli detto “er cicoria”, si conferma un bugiardo. Tra i diversi commenti che hanno accompagnato videochat, ha scritto che il mio eventuale rancore è dovuto al fatto che non ha confermato i miei figli nella squadra della Reggina. Cosa non vera in quanto in data 26 settembre 2020 alle ore 8.48, ho inviato un messaggio WhatsApp al segretario del settore giovanile della Reggina, sig. Sergio Miceli, chiedendo di svincolare i miei figli». A riprova di ciò, Longo ha pubblicato sul sito di Approdo Calabria lo screenshot della comunicazione in questione: «Buongiorno signor Miceli. È uno dei messaggi che mai avevo immaginato di inviare, soprattutto per la fede amaranto dei miei figli. Ma purtroppo la situazione creatasi negli ultimi 2 anni non ci consentono la permanenza dei ragazzi alla Reggina. Sono stati 7 anni intensi per i giovanotti, peccato macchiato da alcuni istruttori che avevano altri interessi. A voi tutti buon lavoro per il futuro. Al direttore Tempestilli (che non ha nessuna responsabilità) di continuare nel lavoro della meritocrazia, quella mancata in precedenza. Vi chiedo di svincolare i miei figli. Sempre forza Reggina».