Il deputato di Forza Italia Cannizzaro è intervenuto alla Camera per presentare l'interpellanza urgente rivolta al Governo: «Necessario avviare un iter per colmare le lacune legislative tra i due sistemi»
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«Con questa interpellanza abbiamo inteso mettere al centro del dibattito parlamentare un tema attuale, di cui la Reggina oggi è un esempio emblematico, ossia il rapporto tra la giustizia sportiva e giustizia ordinaria. E, attenzione, adesso questo problema riguarda la Reggina, ma nel futuro magari immediato potrebbe riguardare altre società del nostro Paese. Riteniamo e auspichiamo, pertanto, una soluzione che possa armonizzare l’Ordinamento sportivo con quello statale. L’obiettivo è duplice: non fare fallire le aziende e non far fallire lo Sport».
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Lo ha affermato il deputato reggino Francesco Cannizzaro, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervenuto in Aula Montecitorio per illustrare pubblicamente i contenuti dell’interpellanza urgente rivolta al Governo, depositata nei giorni scorsi. L’atto di sindacato ispettivo, che porta la firma pure di un altro deputato del territorio, Giovanni Arruzzolo, era rivolto in particolare ai Ministri di Giustizia, Sport ed Imprese.
Oggi, intanto, a rispondere in Aula per conto del Governo è stato il senatore Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro ed alle Politiche sociali.
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«Mi sento di ringraziare il Governo – ha continuato Cannizzaro - non solo per l’attenzione data alla vicenda, ma soprattutto perché nelle risposte ho colto un’apertura sulla possibilità di avviare un iter legislativo che vada a colmare le lacune legislative tra i due sistemi. Comprendendo quindi che ci possa essere un vulnus, sono felice che il Governo voglia porre una riflessione sul caso. Lo dobbiamo alla Reggina in questo preciso momento, ma più in generale al calcio italiano, che deve dimostrarsi al passo con i tempi duri vissuti dal nostro tessuto economico ed imprenditoriale».
«Il fine di questa interpellanza era di mettere al centro del dibattito parlamentare e governativo un tema attuale, ossia il rapporto tra la Giustizia sportiva e quella ordinaria, e lo abbiamo raggiunto. Perché sono emersi, stanno emergendo ed emergeranno ancora, casi che meritano una profonda riflessione. Nel caso specifico della Reggina, si ha un’applicazione della disciplina della crisi d’impresa, che però trova degli impedimenti nell’altro ordinamento. Nel merito, la Società amaranto non è stata autorizzata dal Tribunale di Reggio Calabria a poter adempiere ad alcuni pagamenti, perché ritenuti non necessari alla continuità aziendale. Per l’ordinamento sportivo questo invece costituisce un illecito che penalizza la società. È qui il paradosso. Bisogna tener conto della continuità aziendale – rimarca ancora il deputato di Reggio Calabria – che va senza dubbio preservata, come ha perfettamente compreso e sostenuto oggi in Aula il Governo. Anche perché, d’altro canto, la Figc ha tutto l’interesse di far partecipare ai campionati le società di calcio che riescano a dimostrare bilanci sani e possibilità di programmazione. Le soluzioni che noi chiediamo, infatti, sono tese a supportare le aziende in difficoltà per aiutarle a risanarsi, evitando quindi casi di insolvenza. È auspicabile, dunque, che il diritto sportivo si adegui affinché si arrivi alla risoluzione di stati di crisi, tenendo conto dei giudizi presi anche dal Tribunale ordinario, senza andare in contrasto tra discipline».
«Ci tengo – precisa Francesco Cannizzaro – a ringraziare anche in quest’Aula il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina che, con equilibrio, saggezza e grande lungimiranza, guida la Figc facendoci sentire orgogliosi del calcio italiano, che non ha nulla da invidiare agli altri sistemi europei e mondiali. E lo ringrazio per le attenzioni che riserva a tutti i club del Paese, ponendosi sempre come interlocutore istituzionale, soprattutto con quelli in difficoltà».
«Siamo all’inizio di una nuova fase. Presto – conclude il deputato reggino - assieme agli altri colleghi ci confronteremo con gli uffici legislativi preposti, per intraprendere questo percorso di armonizzazione di cui il calcio italiano e l’Economia nazionale hanno bisogno».