Nei giorni scorsi, i carabinieri di Taverna, nel Catanzarese, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria nove persone (tutte italiane) di Albi (CZ), piccolo comune della Presila catanzarese, per i reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa ai danni di Ente Pubblico e indebita percezione del reddito di cittadinanza. Le 9 persone denunciate hanno un’età compresa tra i 21 e 67 anni ed è evidente come l’indebita percezione del sussidio è trasversale a tutte le età. Tra i denunciati anche una persona che percepiva già una pensione minima di vecchiaia e che aveva omesso di dichiararla.  Il danno complessivo si attesta intorno ai 30mila euro.

Le indagini

L’indagine, svolta nell’ultimo trimestre del 2022, ha permesso di accertare che gli indagati, pur non avendo i requisiti richiesti dalla Legge, ovvero non mantenendoli nel tempo, avevano richiesto ed ottenuto dall’Inps la percezione del sussidio. I militari, effettuando dei controlli a tappeto su tutti i richiedenti del suddetto emolumento, si sono concentrati soprattutto sulla veridicità delle dichiarazioni rese in sede di richiesta del beneficio, rilevando diverse anomalie. Gli indagati, infatti, fornendo delle dichiarazioni false, traevano in inganno l’Inps che, erroneamente, concedeva loro il reddito di cittadinanza.

Tra gli elementi indiziari venuti a galla, vi sono le false attestazioni circa le residenze (spesso rivelatesi, a seguito degli accertamenti, fittizie, al solo fine di creare nuclei familiari composti da un unico membro con bassi valori della dichiarazione Isee) e l’omessa indicazione di altri redditi disponibili (che avrebbero fatto alzare la soglia prevista per la concessione del beneficio). Il danno complessivo si attesta intorno ai 30mila euro.

Nel 2022 il Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro ha denunciato complessivamente 64 persone per indebita percezione del “Reddito di cittadinanza”