Cittadini confusi e disperati si sono presentati al settore Welfare per esprimere il proprio malcontento dopo la sospensione del sussidio. L'assessore Buffone: «Ci chiedono come affrontare d'ora in poi le spese quotidiane, il Governo li ha scaricati»
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Momenti di tensione a Cosenza presso il settore Welfare nella periferica via degli Stadi. Decine di percettori del Reddito di Cittadinanza, a partire da giovedì, si sono presentati al cospetto di assessore e dirigenti, confusi e disperati, per lamentare estremo malcontento dopo il provvedimento adottato dal Governo. La sospensione del sussidio, a mezzo sms, ha innescato incertezze ed ha portato alcuni di loro ad alzare i toni, senza però mai trascendere.
L’assessore al Welfare di Palazzo dei Bruzi è Veronica Buffone, esponente del Movimento 5 Stelle e politicamente affine alla linea della deputata, nonché coordinatrice regionale, Anna Laura Orrico. «Ritengo inaudito che i cittadini siano stati avvisati con un messaggino sulla propria utenza – ha detto al nostro network -. Il Reddito di Cittadinanza, se qualcuno lo avesse dimenticato, è una manovra nata per impulso del M5S per dare dignità a persone che vivono sulla propria pelle il dramma dell’indigenza. Molti dei beneficiari, a partire da giovedì scorso, si stanno rivolgendo di persona presso i nostri uffici chiedendo come affrontare d’ora in avanti situazioni importanti quali il pagamento dei fitti, il proseguo degli studi e il sostentamento nella vita quotidiana. Il Governo ha quindi scaricato gli italiani, abbandonandoli al loro destino».
«Inoltre - ha aggiunto l’esponente pentastellata - non sono per nulla chiari gli ambiti di azione degli Enti locali come i Comuni che, di certo, non potranno sostituirsi a manovre statali necessarie quale era il Reddito. L’unica cosa che posso in questo momento dire ai miei concittadini, ma in generale a tutti coloro che affrontano questo drammatico momento, è che sono a loro disposizione per ogni chiarimento. E’ scontato ribadire, infine, la mia totale vicinanza e comprensione».
Franz Caruso, dal canto suo, si era già espresso giovedì scorso. «Le Autonomie Locali, i servizi sociali comunali in particolare, subiscono l’ennesima scelta scellerata del Governo Meloni che di fatto abroga il Reddito di Cittadinanza a partire dal 1 gennaio 2024, sostituendolo con altre misure. Ma già oggi lo ha sospeso facendo ricadere sui Comuni le procedure di verifica e accertamento anche per quanti erano precedentemente stati presi in carico dai Centri per l’Impiego. A Cosenza si tratta di circa 1500 persone» ha spiegato il primo cittadino.
Levata di scudi all’ombra della Sila anche dell’ex candidata a sindaco Bianca Rende che, alle amministrative del 2021, fu sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle. «L’interruzione del Reddito di cittadinanza senza un’alternativa in continuità con quanto percepito, per soddisfare i bisogni primari come l’alimentazione e la casa, rappresenta il vero rischio dell’esplosione di una bomba sociale – ha evidenziato insieme al consigliere Francesco Luberto -. Non è allarmismo quello a cui ricorriamo, bensì piena consapevolezza della disperazione che attanaglia le famiglie che già oggi sanno di non poter contare sull’integrazione al reddito e di non poter dare continuità ai propri impegni, ad esempio con i locatori delle abitazioni faticosamente conquistate».