VIDEO | Decine di cittadini in protesta dopo la ricezione dell’sms con cui si annuncia la soppressione del sussidio: «Bomba sociale, c’è già il problema affitti»
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«Vogliono un esercito di precari in Italia. Oltre ai tagli per sanità e istruzione, sta per esplodere una bomba sociale». Il pensiero di decine di ex percettori del Reddito di Cittadinanza è pressoché unanime. Tra loro anche persone «con due lauree e di 54 anni, pronti a fare qualsiasi lavoro umile, ma oggi in mezzo una strada».
A decine si sono ritrovati a Cosenza questa mattina all’esterno della sede dell’Inps nella centrale Piazza Loreto, rispondendo alle sollecitazioni lanciate da “La Base”, uno dei movimenti antagonisti che alimentano il dibattito politico e culturale all’ombra della Sila.
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Di recente in Calabria, a partire dal 25 agosto, sono rimasti senza sussidio altri 2.991 nuclei familiari dopo le prime sforbiciate di fine luglio. Più di un terzo di questo dato riguarda proprio Cosenza, dove la sospensione è stata (o sarà nei prossimi giorni) comunicata a 1.002 famiglie senza componenti disabili, minori o over 60.
«Per tantissimi cittadini, in questi anni, il Reddito ha rappresentato una boccata di ossigeno - ha spiegato il sindacalista dell’Usb Ferdinando Gentile -. Poche centinaia di euro con cui soddisfare i bisogni fondamentali. Il destino di migliaia di famiglie è ora affidato ai Centri per l'impiego e ai servizi sociali dei Comuni, già afflitti da carenze di personale e competenze. Abbiamo notizia di alcuni proprietari di alloggi che hanno inviato subito il sollecito agli affittuari».
Per altri attivisti «il Governo Meloni, ma anche i partiti di centrosinistra, non hanno mai smesso di gettare fango sui percettori. La televisione ha dipinto chi prendeva il Reddito come fannullone o addirittura come imbroglione, quando i dati parlano chiaro: i “furbetti” sono meno dell’1%».
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I manifestanti che hanno perso il sussidio del Rdc parlano di macelleria sociale da parte del governo. Tra questi, in mezzo si manifestanti, c’erano anche un paio di elettori, dicono pentiti, di destra. In piazza, ad ogni modo, anche una esponente della giunta di centrosinistra targata Franz Caruso. Mescolata ai cittadini, si distingueva l’assessora al Welfare del M5S Veronica Buffone.
Quest’ultima ai nostri microfoni ha ribadito un giudizio estremamente critico nei confronti di Meloni. «A Cosenza più della metà dei percettori, alla fine, sarà colpita dalla scure che il Governo ha deciso di utilizzare sulla testa delle famiglie meno abbienti - ha detto-. In questo modo si incrementeranno le disuguaglianze tra i cittadini italiani, con conseguenze negative per le fasce più deboli della città. I Comuni poco possono fare in tal senso, perché non possono sostituirsi a manovre governative e a sussidi centralizzati, come era appunto il RdC».