Oltre ad accertare l’assenza delle autorizzazioni previste per lo scarico delle acque reflue, al titolare è stata contestata l’inosservanza della normativa sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori
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A Ionadi, nel Vibonese, è stato sequestrato un autolavaggio dopo una serie di reati in materia ambientale. I militari, coordinati dalla procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal Procuratore Camillo Falvo, oltre ad accertare l’assenza delle autorizzazioni previste per lo scarico delle acque reflue che venivano immesse direttamente nella rete fognaria attraverso una grata di scolo hanno constatato la presenza di un allaccio alla rete idrica che consentiva di bypassare il contatore.
In ultimo è stata contestata l’inosservanza della normativa sulla sorveglianza sanitaria atteso che sul posto è stato identificato un dipendente della società al quale non era stata fatta eseguire la visita medica periodica prevista a tutela della salute dei lavoratori.
L’attività è stata quindi sequestrata in attesa di più approfonditi accertamenti per la quantificazione del danno provocato dalle violazioni della normativa volta a contenere l’inquinamento idrico nonché dell’ammontare del prelievo abusivo di acqua dalla rete comunale. Il titolare e gestore dell’attività sono stati quindi segnalati alla competente autorità giudiziaria per i reati di cui all’art. 18 comma 1 del Decreto Legislativo 81/2008 (Tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro), art. 137 del Codice dell’Ambiente e furto aggravato.