Sembrava una storia chiusa con un lieto fine, e invece dopo il presunto rapimento lampo di Tiziana Iaria le indagini continuano e arrivano prese di posizione che rendono il quadro  sempre più sfaccettato. La presidente del centro anti violenza Margherita si è trovata, suo malgrado al centro di un vortice. E dopo aver scongiurato il peggio deve fare i conti con tutto quello che ne sta scaturendo.

Ad intervenire, dopo i sindacati, è l’ordine degli psicologi che vuole fare chiarezza. «L’Ordine psicologi Calabria desidera fare chiarezza in merito alle recenti notizie e soprattutto interviste riguardanti una cittadina di Reggio Calabria, la cui vicenda personale ha destato grande attenzione mediatica e sociale. Ricordiamo in primis che la principale funzione dell’Ordine professionale e di tutti gli Ordini è e resta la tutela dei cittadini e, nel caso di professioni sanitarie, la tutela della salute dei cittadini».

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L’ordine precisa «con la massima urgenza che, contrariamente a quanto riportato da alcune fonti, Iaria non è iscritta all’Albo degli psicologi della Calabria e non risulta essere iscritta in nessun altro Albo territoriale nazionale. Pertanto, non può essere considerata una Psicologa, né tantomeno una Psicoterapeuta. L’esercizio della professione di Psicologo in Italia è infatti regolamentato dalla legge e si richiede l’iscrizione obbligatoria all’Albo professionale, condizione che nel caso di specie non è soddisfatta.
Anche eventuali titoli conseguiti all’estero devono essere riconosciuti dal Ministero della Salute e comunque è sempre necessaria l’iscrizione all’Albo per poter esercitare la professione. Come ribadito, l’Ordine ritiene assolutamente fondamentale la tutela dei cittadini così come la salvaguardia della professionalità degli Psicologi iscritti all’Ordine: inamovibili pilastri su cui si fonda l’impegno quotidiano ordinistico». Continua a leggere sul Reggino.