Daniele e Francesco Bevilacqua sono pregiudicati. Francesco peraltro a luglio, era finito ai domiciliari nell'ambito dell'operazione Gipsy Village, per il contrasto all'odioso fenomeno del cavallo di ritorno. Adesso sono entrambi in carcere insieme a Laura Spampinato. Sono tutti indagati di sequestro a scopo di estorsione. Questo il reato contestato dalla Procura di Cosenza.

Il nodo delle competenze

Se il Gip sposerà la tesi dell'accusa, il fascicolo passerà per competenza alla Distrettuale di Catanzaro. Se invece il Giudice per le indagini preliminari, nell'udienza di convalida dell'arresto, valuterà di ridimensionare il delitto in sequestro di persona semplice, allora potrebbe entrare in gioco la Procura di Paola, poiché il sequestro stesso si è consumato a San Lucido, anche se l'arresto in flagranza va ascritto al merito dei magistrati di Cosenza e della squadra volante diretta da Fabio Catalano per la prontezza con la quale ha scandagliato le abitazioni del villaggio rom, fino a rintracciare i due ragazzini di 10 e 16 anni sottratti al padre, insieme ai tre presunti responsabili.

Il sequestro per estorcere denaro

Sottraendogli i due figli, i malviventi volevano costringere il padre, titolare di un mobilificio, a pagare loro una somma di denaro a titolo di risarcimento, secondo quanto si è appreso, per il mancato rispetto dei termini di un preceddente contratto di acquisto di arredi che era stato perfezionato nel luglio scorso.

«Questo episodio è estremamente grave e denota un atteggiamento di assoluta indifferenza verso i principi minimi della convivenza civile» ha sottolineato il Procuratore Capo di Cosenza Mario Spagnuolo che sulla condizione dei due minori sequestrati ha aggiunto - Sono stati escussi alla presenza di psicologi e per fortuna non hanno evidenziato particolari turbamenti. Rimane la gravità del sequestro utilizzato come strumento per imporre ad altri le proprie pretese di tipo economico».

Ecco l'intervista: