«Il Parco del Pollino non c’entra con la sicurezza delle Gole del Raganello, noi dobbiamo pensare solo alla tutela dell’ecosistema di quell’area».
Il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, mette le mani avanti dopo le parole del ministro all’Ambiente, Sergio Costa, che oggi ha aperto la caccia agli eventuali responsabili della tragedia che si è consumata ieri sul Pollino, con 10 vittime e 11 feriti travolti da un’ondata di piena.


«La tragica vicenda delle Gole del Raganello - dice Pappaterra - obbliga le istituzioni preposte a farsi carico di un'appropriata regolamentazione delle attività nella valle del Raganello. Il Parco del Pollino ha una competenza residuale che è quella di tutelare l'ecosistema di quell'area e non ha quindi certamente competenza in materia di accessibilità o di garantire la sicurezza ai fruitori».
«Ciononostante abbiamo lavorato - aggiunge - ad una proposta di regolamento che è stata trasmessa ai Comuni interessati ed all'Ufficio provinciale sulla biodiversità perché per una parte le Gole del Raganello sono rimaste riserva dello Stato anche dopo l'istituzione del Parco nazionale del Pollino».


«Voglio ricordare, a chi non conosce il luogo – conclude il presidente del Parco del Pollino - che le Gole del Raganello si estendono su un'area di quasi 13 chilometri, con un dislivello nella punta più alta di quasi un chilometro. Per cui è evidente che eventuali inibizioni andranno valutate in tutto l'arco di questo vasto comprensorio».

 

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, secondo il quale «è nostro dovere impegnarci, insieme a tutti gli altri soggetti interessati, affinché la fruizione delle nostre eccellenze naturalistiche avvenga nel massimo della sicurezza per evitare il ripetersi di tragedie come questa del Raganello».