Nella tarda serata di martedì 2 maggio la notizia che ha sconvolto la Calabria e l’intera Italia, Antonella Lopardo è stata freddata a colpi di kalashnikov sull’uscio di casa sua a Sibari, nel comune di Cassano allo Jonio. Il reale obiettivo dell’agguato non sarebbe stata lei ma il marito Salvatore Maritato, 53enne noto alle forze dell’ordine in quanto nei primi anni duemila sarebbe stato un sodale della vecchia cosca Forastefano, ma personaggio tutto sommato minore nel contesto della ‘ndrangheta locale.

Nei giorni scorsi nessun parente, sia della vittima che del marito, ha rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda. Ma nella giornata di ieri la persona che conosceva meglio la donna assassinata, la figlia Chiara Maritato, con un lungo e straziante post sui social ha espresso tutto il suo dolore.

«Non basterebbero fiumi di parole per scrivere di te, Mamma, e so bene che non ti piace che si parli di noi ma questa volta devo farlo per Te. Non incontrerò mai nessun’altra persona al mondo come te, con la tua forza, la determinazione, l'onestà e l'eleganza innata che avevi». Inizia così la lettera che Chiara indirizza alla defunta madre.

«Mi hai insegnato ogni cosa ed è grazie a te e ai tuoi infiniti sacrifici, al tuo immenso amore che sono diventata la donna che hai sempre sperato che fossi – continua il post -. Chi ti conosce sa che gran carattere avevi, ti si doveva sempre tenere testa, ma se qualcuno entrava nel tuo cuore il bene che si riceveva da te era sempre così grande, Grande come te. Che sei pulita, bella, ordinata e buona come nessun altro al mondo, la tua casa brillava in ogni angolo e ogni cosa era sempre riposta con grande cura. Perché tu ti prendevi sempre cura di tutti noi e non pensavi mai a te, sempre inarrestabile fino alla fine. Non ci siamo mai arrese noi mamma, anche se abbiamo imparato che la vita può essere molto dura, che la terra che tanto amiamo è in realtà assai triste e amara e certe realtà sono più grandi di noi».

«Mi dicevi di studiare per avere un futuro migliore e andare via di qui mamma ma non è bastato per salvarti da un male radicato nell'anima della gente. Tu vivrai sempre ogni giorno fino alla fine dei miei giorni con me, e non importa quanto sia doloroso tutto questo da affrontare, da capire e accettare. Racconterò di te, della musica che ti piaceva, del tuo modo di scherzare, racconterò di te ai tuoi nipoti. Di quanta pasta mangiavamo perché ci piace tanto, che quando andavamo da qualche parte ci scambiavano per sorelle ed eravamo sempre in ritardo e mai puntuali, di quante videochiamate ci facevamo per sopportare la distanza e di tutto ciò che hai fatto per me sempre. Continuerò a camminare a testa alta così come tu mi hai insegnato, ad essere educata e vivere dei valori e l'umiltà che tu mi hai insegnato», continua la lettera di Chiara Maritato.

Tu sei la mia vita mamma, il tuo ricordo vivrà per sempre e non morirà mai. Una parte di me se n'è andata insieme a te ormai, ma tu sai che mi rialzerò e con tanta forza andrò avanti e ti renderò felice perché so che ci sei e non mi lascerai mai sola mamma. Non abbiamo mai augurato del male a nessuno, ci pensa Dio dicevi sempre, ci pensa la vita. Quella vita che ci hanno distrutto e strappato via così brutalmente. Ora sarai in pace e si prenderà Dio cura di te, sarai il mio angelo, il mio punto di riferimento, il mio porto sicuro sempre. Mi hai lasciato così presto mamma, non augurerei questo dolore mai a nessuno, ma se Dio davvero esiste tu sai che la giustizia sarà fatta prima o poi perché ognuno ha quel che si merita. Non avrei mai potuto immaginare una cosa simile, nessuno di noi. Non esiste un amore più grande del nostro mamma, portami con te nei sogni e dammi la forza di andare avanti». Si legge ancora nel post.
«Ti amo mamma, con tutta me stessa, più della mia stessa vita. Per sempre, la tua Chiara».