Contro la mafia

Nel centro di Cosenza esposta la teca con i resti dell’auto in cui perse la vita il giudice Falcone

VIDEO | Iniziativa della polizia di Stato in occasione dell'anniversario della strage di Via d'Amelio: stand lungo corso Mazzini. Stasera a San Fili il dibattito "Paolo Borsellino, un uomo lasciato solo"

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di Salvatore Bruno
19 luglio 2024
12:24

I resti dell'auto su cui viaggiavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo sono esposti da stamani nel centro di Cosenza, lungo l'isola pedonale di Corso Mazzini nell'ambito di una giornata di manifestazioni promossa dal questore Giuseppe Cannizzaro per ricordare, nel 32mo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, le vittime delle stragi di Capaci e di Via d'Amelio. Gli uomini e le donne della Polizia di Stato hanno allestito stand accanto alla teca con i resti della vettura di Falcone, denominata Quarto Savona 15 dal nome della sigla della radiomobile che viaggiava di scorta in quel drammatico pomeriggio. Agenti della Scientifica e della Stradale hanno illustrato ai giovani le modalità con cui vengono condotte le attività investigative e di controllo svolte quotidianamente in Calabria come nel resto del Paese. Presenti anche il camper della campagna contro le violenze di genere e le unità cinofile.


Dibattito a San Fili

Nella serata di oggi, 19 luglio, le manifestazioni proseguiranno a San Fili, in Piazza Adolfo Mauro per un incontro pubblico sul tema: Paolo Borsellino, un uomo lasciato solo promosso in collaborazione con l' associazione Libera, l'associazione antiracket Mani libere e il Circolo della Stampa Maria Rosaria Sessa. Oltre al questore interverranno tra gli altri il vicepresidente della Conferenza Episcopale italiana, monsignor Francesco Savino, il procuratore distrettuale di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro caposcorta di Giovanni Falcone morto con lui a Capaci, Alfredo Lio, figlio dell'appuntato dei carabinieri Renato Lio, medaglia d'oro al valore civile, ucciso a Soverato da uno 'ndranghetista nell'agosto del 1991.

Sarà proposta inoltre la testimonianza di Emanuela Loi, nipote della poliziotta morta con Borsellino in via D'Amelio a Palermo. La Loi, come la zia uccisa dalla mafia, presta oggi servizio in polizia. Porteranno i saluti il sindaco di San Fili Linda Cribari, la coordinatrice del presidio di Cosenza di Libera Franca Ferrami, per il Circolo della Stampa Franco Lorenzo e per l'associazione antiracket interverrà Pierluigi Ferrami, figlio di una vittima della 'ndrangheta: il padre, Lucio, venne assassinato a Guardia Piemontese nel 1981 perché aveva denunciato gli estorsori che gli avevano chiesto il pizzo. La manifestazione avrà inizio alle ore 21.

Giornalista
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