Il nastro segnaletico dei carabinieri è fissato alla carcassa dei tre autobus dati alle fiamme nella notte tra domenica e lunedì scorsi. L’autostazione di proprietà del comune di Diamante dista poche decine di metri da un gruppo di palazzine grigie, eppure nessuno sembra essersi accorto di niente. «Ogni pullman ha 7 pneumatici, quindi nell’incendio ne sono esplosi in tutto 21. Una grossa ruota che scoppia produce un boato che si ode in lontananza ed è impossibile che gli abitanti del posto invece non abbiano sentito niente».

Guerino Preite, amministratore della società di trasporto pubblico, risponde al telefono con voce stanca ma ferma. «Non ho molto tempo – esordisce – perché mi stanno aspettando in caserma». Gli inquirenti sono abbottonati, ma trapela che poco o nessun contributo arriverà dal sistema di videosorveglianza. «La telecamera sistemata all’interno del parcheggio è fuori servizio» esclama con amarezza l’amministratore del gruppo.

I pullman in fiamme

Gli autobus distrutti dall’incendio coprivano la tratta Buonvicino-Maierà-Belvedere. Uno dei tre autisti, arrivato all’autostazione per iniziare il proprio turno di lavoro, ha dato l’allarme. «I nostri dipendenti sanno esattamente come devono comportarsi in situazioni del genere – racconta l’amministratore Guerino Preite – la prima cosa da fare è chiamare le forze dell’ordine e denunciare».

Piero Preite, proprietario della società di autolinee insieme con i suoi fratelli, non si è fatto abbattere e nel giro di pochi minuti ha trovato i mezzi sostitutivi da inviare a Diamante: nessuna corsa è stata cancellata e il servizio si è svolto con regolarità. «Gli autisti non sono tranquilli – confessa l’amministratore del gruppo – ma dobbiamo andare avanti lo stesso».

L’intimidazione di Diamante ai danni delle autolinee Preite ha un precedente. «Il 12 ottobre scorso un nostro autobus parcheggiato per la notte a Scalea è stato incendiato. Non ci aspettavamo che sarebbe successo ancora. Su quell’episodio credo stia indagando la Dda perché, quando ho chiesto alla Procura di Paola i documenti necessari per le polizze assicurative, mi hanno risposto che il fascicolo non era più a loro disposizione. Immagino che andrà così anche stavolta».

Inevitabile, a questo punto, chiedere se ci siano stati tentativi di estorsioni o minacce. «Mai ricevuto richieste di denaro e, anche se fosse successo, non ci saremmo piegati. Siamo sempre stati dalla parte della legalità e sempre lo saremo. Dubito comunque che un gesto tanto eclatante possa essere destinato esclusivamente a noi. Temo che, nei territori dell’alto tirreno cosentino, sia in atto un riassetto dei gruppi criminali».

Le carcasse dei pullman dopo l'incendio

Adesso restano le carcasse dei tre autobus a testimoniare la spavalderia barbara di quanti vogliono osteggiare la Calabria degli onesti e dei lavoratori. L’odore acre del fumo si confonde con l’amaro in bocca della delusione. L’amministratore Guerino Preite si congeda con un rammarico: «La nostra bella terra non merita tutto questo».