Così vicini, così lontani. L’ultimo report stilato da Agenas sulle performance degli ospedali italiani scava un solco tra i due presidi catanzaresi, ancora freschi di fusione: l’ospedale Pugliese Ciaccio e il policlinico Mater Domini. Il primo annoverato nella fascia media assieme ad altri 31 ospedali italiani, il secondo precipitato in bassa classifica assieme ad altri 11 etichettati da “bollino rosso”.

Mal comune

Lo studio dell’agenzia prende in esame cinque indicatori riferiti alle attività svolte nell’anno 2021. Si era ancora nel tunnel dell’emergenza pandemica: molte le attività ordinarie sospese o ridotte, reparti riconvertiti per assicurare le cure ai pazienti affetti da covid. Entrambi gli ospedali, in un tale contesto, fanno registrare lunghi tempi di attesa per gli interventi oncologici. Nella classifica si assiste ad un testa a testa tra i dieci peggiori.

 

 

 

 

 

Attese infinite

L’indicatore tiene conto anche dei tempi di attesa in pronto soccorso. Male la durata della permanenza che supera di gran lunga le otto ore ma con un tasso di abbandono molto basso. Nulla di nuovo, del resto, solo il presidio Pugliese è dotato dell’area dell’emergenza, in attesa che anche il secondo pronto soccorso veda finalmente la luce al Mater Domini. Di conseguenza, quello dell’ex nosocomio cittadino vive una condizione di sovraffollamento permanente.

Per performance, tra i primi 10 in Italia

Nonostante le difficoltà legate alla delicata gestione dell’ospedale in tempi di pandemia, tuttavia, l’ospedale Pugliese riesce ad ottenere un lusinghiero risultato nell’indice comparativo di performance. L’indicatore misura l’efficacia e l’efficienza delle degenze medie, l’ex nosocomio cittadino scala la classifica nazionale e si piazza tra i quattro migliori d’Italia, l’ex policlinico insegue e si attesta alle spalle, in ottava posizione. Il Pugliese ottiene, inoltre, un risultato molto alto nella gestione dei ricoveri a rischio inappropriatezza e mantiene un buon livello anche sugli interventi in sala operatoria. Il Mater Domini tiene testa e in tutti e tre gli indicatori si posiziona in fascia alta.

Livello di performance

 

Parco macchine

Male l’ex policlinico, invece, nel capitolo investimenti. È dotato di apparecchiature datate, lo stesso vale per macchinari e attrezzature. Il risultato lo precipita penultimo in Italia. Al contrario, l’ex ospedale Pugliese proprio per la capacità di rinnovare le apparecchiature si piazza in fascia alta. Ottimo risultato anche sulla gestione del personale: performance molto alte per il numero di infermieri in relazione ai posti letto e sul contenimento dei costi dei sanitari assunti con contratti a tempo determinato e indeterminato. Al Mater Domini, invece, un buon numero di medici ma pochissimi infermieri e assunzioni insufficienti. La gestione dei costi del personale si attesta nella media.

Exploit produzione

Sul capitolo dei conti non c’è gara. L’ex ospedale Pugliese nell’indicatore che calcola il margine della gestione caratteristica fa en plein ottenendo un risultato eccellente mentre l’ex policlinico arranca con una bassa performance. In altri termini, questo indicatore calcola la reddittività delle prestazioni sanitarie erogate e, di conseguenza, il valore della produzione aziendale. L’ex nosocomio cittadino ottiene pieni voti, al contrario, del policlinico. Specchio fedele della quantità di “lavoro” svolto nei due presidi assistenziali.

Tasti dolenti

Sul fronte dei debiti performance tutt’altro che smaglianti per entrambe le strutture assistenziali. L’indice di tempestività dei pagamenti nei confronti dei fornitori non ha mai favorito il Mater Domini che storicamente si attesta in fondo a tutte le classifiche e non fa eccezione nemmeno questa volta. Incide moltissimo assieme al peso dei debiti. Meglio riesce a fare il Pugliese. Quest'ultimo ottiene un ottimo risultato anche sul contenimento dei costi dei farmaci e dei beni. Mentre il Mater Domini ottiene una buona performance sul fronte del contenimento dei costi relativi alle giornate di degenze.