Quella pubblicità era sessista ed il sindaco aveva il diritto di farla rimuovere. Così ha sentenziato il giudice del tribunale di Cosenza, Luigi Branda, in relazione alla querela sporta da un’azienda di elettrodomestici e prodotti informatici contro Mario Occhiuto.

 

Il manifesto della discordia

Come si ricorderà, nel febbraio scorso, comparvero nel capoluogo bruzio alcuni manifesti promozionali di una lavatrice, recanti lo slogan “Per San Valentino mettila a novanta gradi”. A nessuno è sfuggito il doppio senso di quella frase. Occhiuto, con una ordinanza, dispose la rimozione di quei cartelloni. L’azienda allora, ritenendo il provvedimento ingiusto, si è rivolta alla magistratura, ma il giudice le ha dato torto.

 

Il dispositivo emesso dal giudice

Nella sentenza di archiviazione si legge che il sindaco ha agito correttamente: «Non v’è dubbio – si legge nel dispositivo – che il manifesto in oggetto, dichiaratamente improntato al doppio senso, uno dei quali lesivo della dignità femminile, arrechi pregiudizio al decoro ed ai più elementari principi della buona convivenza civile, improntati certamente al doveroso rispetto della dignità femminile. Bene ha fatto dunque il sindaco a disporne la rimozione, senza minimamente incorrere nella violazione di alcun precetto penale».