La fine del tunnel per Palazzo ex Enel sancita dalla Commissione straordinaria presieduta da Carla Fragomeni. Si è proceduto a licenziare in questi ultimi giorni il Piano di estinzione dei debiti intermedio
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Si intravede la fine del tunnel. La Provincia di Vibo Valentia dopo otto lunghi anni di buio economico esce dal dissesto finanziario dichiarato nell’ottobre del 2013 dall’allora commissario dell’ente di contrada Bitonto Mario Ciclosi, intervenuto dopo le gestioni politico-amministrative guidate dagli ex presidenti Francesco De Nisi e Gaetano Ottavio Bruni (quest’ultimo eletto per due mandati).
La Commissione straordinaria di liquidazione del debito, nominata l’anno seguente, ossia il 10 febbraio del 2014, ha rimesso i conti in ordine ed ha, infatti, proceduto a licenziare in questi ultimi giorni il Piano di estinzione dei debiti intermedio di Palazzo ex Enel. Il testo contabile adesso sarà inviato alla Cosfel (Commissione di stabilità finanziaria degli enti locali), organismo del Ministero dell’Interno, per essere valutato e approvato. La Commissione straordinaria di liquidazione, composta dalla presidente Carla Fragomeni e dai due componenti Floriana Gallucci e Antonio Gatto, ha gestito i debiti accumulati dalle amministrazioni provinciali che hanno operato nel tempo nella gestione dell’ente e della cosa pubblica fino al 31 dicembre del 2012, anno precedente alla dichiarazione del default e dell’ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato. Ora, con l’estinzione della massa passiva, l’organismo di liquidazione lascia la Provincia di Vibo Valentia, attualmente guidata dal presidente Salvatore Solano, ad una gestione finalmente ordinaria delle finanze pubbliche.
Numeri e cifre
In particolare i dati, diffusi dall’organismo presieduto da Carla Fragomeni, che emergono dalla procedura semplificata applicata dalla Commissione con l’abbattimento dei debiti del 60%, non disponendo di entrate proprie ma semplicemente di contributi ministeriali ottenuti dalla Commissione, e con la contrazione di mutui pluriennali stipulati dalla Provincia, «hanno consentito – fa sapere la Commissione straordinaria – di chiudere il dissesto con una massa passiva quantificata in 14.8 milioni di euro distribuita su 1.200 creditori complessivamente ammessi». In origine, infatti, questi erano un numero decisamente maggiore, 1.600. E ancora: 1.3 milioni di euro di crediti privilegiati sono stati erogati al 100% (crediti derivanti da retribuzioni fisse ed accessorie del personale provinciale) e non al 60%. La rimante parte è stata, invece, liquidata nella misura ridotta del 40% in favore di imprese, professionisti che hanno avuto rapporti contrattuali con la Provincia di Vibo Valentia.
Enorme anche i debiti fuori bilancio dell’ente. La Commissione straordinaria, in proposito, ha gestito debiti per circa 14 milioni di euro derivanti nella stragrande maggioranza da ricorsi per sinistri stradali, avvenuti prima del 31 dicembre 2012. Tante, inoltre, sono state anche le procedure esecutive passate al vaglio della Commissione straordinaria, molte delle quali sospese dal giudice dell’esecuzione per via della procedura concorsuale in atto.
I debiti esclusi e l’ammontare esatto del dissesto
Alquanto rilevante è anche la somma dei debiti esclusi. Secondo i dati diffusi sempre dalla Commissione straordinaria emerge, infatti, una mole di debiti tolti dal Piano di risanamento per carenza di requisiti pari ad un ammontare complessivo di 9.2 milioni di euro. Da ciò emerge, pertanto, che il Piano della Provincia sia stato «ampiamente scremato» da importi considerati dalla terna commissariale di «dubbia legittimità». Il che significa che il lavoro svolto dall’organismo commissariale dopo una lunga analisi si è basato su un dissesto dell’ente di 37 milioni di euro che al netto dei debiti esclusi (come detto 9.2 milioni di euro) risulta essere pari 27.7 milioni di euro.
I prossimi passaggi
Intenso, dunque, il lavoro svolto dalla Commissione straordinaria a Palazzo ex Enel. Tanti anni passati a ricostruire le finanze pubbliche di una Provincia spesso e volentieri assoggettata agli appetiti della politica che nulla hanno a che vedere con la buona prassi amministrativa. E il risultato finale è stato un ente letteralmente spolpato, e mandato in dissesto finanziario, e un territorio provinciale ultimo in quasi tutte le classifiche nazionali del buon vivere. In ogni casso serve guardare avanti: adesso, quindi, per chiudere definitivamente la gestione liquidatoria con il rendiconto finale, la Commissione deve soltanto attende l’approvazione del suddetto Piano da parte del Ministero. Fragomeni, Gallucci e Gallo si ritengono, infine, «soddisfatti» di quanto svolto in questo lungo periodo e sottolineano la piena «collaborazione dell’ente, già iniziata con le precedenti amministrazioni e confermata dall’attuale, e degli uffici che hanno collaborato sotto la guida del segretario generale Mario Ientile».