«Le offese rivolte a chi si è presentato a San Luca nel segno dell’antimafia sono la reazione all’impegno di chi crede nello Stato, di chi esalta il valore della civile collaborazione, di chi non ha paura di dimostrare con chiarezza da quale parte stare». Così Valter Mazzetti, segretario generale della Federazione sindacale polizia di Stato, a proposito degli insulti rivolti su facebook al massmediologo Klaus Davi e Giuseppe Brugnano,  segretario nazionale Fsp, candidati antimafia alle ultime elezioni di San Luca, nonché al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri.

Gli insulti

Il profilo è a nome di Marco Mancuso figlio del presunto boss di Limbadi, Giovanni, e gli insulti sono stati pubblicati a partire dai giorni immediatamente successivi alla consultazione elettorale. Nei post si leggono frasi come: “I partiti dell’antimafia sconfitti a San Luca. Scribacchini, confezionatori di bufale, collaboratori di giustizia. Addirittura esponenti della Polizia che volevano i loro momenti di gloria. E niente San Luca non si lega. San Luca è differente li la dignità scoppia sul cuore. La mafia delle questure può beatamente andare a fare in c….”. Ed ancora: “Arrivano qui tutti gli antimafiosi per liberare da chi e cosa? Si mangiano tutto e vanno via”.

Scegliere la legalità

«Fare una scelta netta di legalità smaschera subito chi fa scelte di segno opposto - commenta Mazzetti-. Il messaggio lanciato in una storica roccaforte della ‘ndrangheta come San Luca di stare dalla parte della legge, della comunità, delle istituzioni, ha prodotto in alcuni una reazione purtroppo chiara: a San Luca sono altri quelli che dovrebbero decidere e non i partiti dell’antimafia, che meritano la sconfitta. Le affermazioni che si leggono sul profilo facebook a nome Mancuso sono chiare - conclude - e non lasciano spazio a dubbi: se il partito dell’antimafia deve perdere, allora a vincere deve essere quello della mafia. Ogni commento ulteriore è quasi superfluo. Ma è assurdo e fa davvero ribrezzo che si possa denigrare così sfacciatamente chi lavora per lo Stato e per la legalità, unica vera strada per lo sviluppo, la crescita, la libertà di un territorio”.

Intanto, circolo "Almirante" di Fratelli d’Italia di Catanzaro arriva la richiesta di «oscurare la pagina del profilo social di Marco Mancuso». «Ci sembra doveroso eliminare dai social il profilo in questione - si legge in una nota -. Nel pieno rispetto delle regole, della solidarietà, del "vivere civile". Nel pieno rispetto di un’intera regione che, finalmente, ha alzato la testa per dire basta all’illegalità».