Tanti gli attestati di vicinanza a monsignor Attilio Nostro dopo le minacce subite da lui e da due parroci. Libera Vibo: «Insieme alla Chiesa per liberare i nostri territori da ogni forma di violenza e oppressione». Ferma condanna da Occhiuto e dal Consiglio regionale
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Un episodio che ha sbigottito e indignato molti quello rivelato oggi dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, che durante la messa messa per il santo patrono di Vibo Valentia, San Leoluca, ha detto di essere stato lui stesso oggetto di minacce, dopo i due parroci di Pannaconi e Cessaniti. «Con le mie mani ho raccolto il bossolo che mi è stato inviato per intimorirmi», ha raccontato monsignor Attilio Nostro durante l'omelia. Unanime la condanna e molteplici le dichiarazioni di vicinanza e solidarietà.
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Tra i primi a stringersi al vescovo, il Coordinamento provinciale Libera Vibo Valentia. «Un gesto gravissimo che va ad aggiungersi alla serie di intimidazioni ai danni di alcuni sacerdoti che operano nella piccola comunità di Cessaniti, centro travolto dall’inchiesta “Maestrale-Carthago”. Un clima reso ancora più pesante con attacchi al commissario prefettizio ed alla presidente dell’associazione Crisalide e l’aggressione, di qualche settimana fa, alla dottoressa della guardia medica del posto. Colpire in modo così brutale e violento le istituzioni religiose e civili che, soprattutto nei piccoli centri, rappresentano guide sicure e certe, vuol dire colpire direttamente ognuno e ognuna di noi e quindi l’intera comunità», è scritto in una nota.
Libera Vibo chiarisce che il suo «non vuole essere soltanto un atto di solidarietà ma soprattutto di corresponsabilità», e invita la cittadinanza a partecipare alla fiaccolata di solidarietà che si terrà domani, sabato 2 marzo, alle ore 18.00 a Cessaniti. «Un momento per rinnovare e rafforzare la compattezza e l’unità della comunità e stringerci attorno ai religiosi e a quanti, in questi giorni, sono state vittime di questi vili gesti sconsiderati. Certi che le forze dell’ordine presto daranno un viso e un nome ai responsabili di tali atti, camminiamo insieme alla nostra Chiesa per liberare i nostri territori da ogni forma di violenza e oppressione».
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La vicinanza del sindaco di Mileto e del Pd di Vibo
Solidarietà al vescovo Nostro e ai "suoi" parroci sotto attacco è stata espressa anche dalla politica. Il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, nel «condannare fermamente» l'episodio, esprime a nome di tutta la comunità «la nostra calorosa vicinanza a monsignor Attilio Nostro per quanto sta avvenendo nella speranza che presto tutto si chiarisca e che venga ricomposta le serenità e tranquillità di tutti».
Di «gravi atti intimidatori» che «offendono profondamente e minacciano l'intera comunità vibonese» parla poi il segretario provinciale del Pd, Giovanni Di Bartolo. «Ormai da mesi - dichiara l'esponente dem - si registrano episodi intollerabili e tutt'altro che isolati, segno inequivocabile di una aggressione criminale che insidia il tessuto sociale ed economico del territorio provinciale. Sosteniamo l'azione delle autorità di pubblica sicurezza e delle forze dell'ordine, certi dell'impegno quotidiano profuso per garantire la libertà e la sicurezza delle nostre comunità». Di Bartolo annuncia quindi la presenza del Pd vibonese alla marcia silenziosa di domani a Cessaniti, «al fine di manifestare la nostra vicinanza e solidarietà e rinnovare il nostro impegno insieme a quanti - così come la Chiesa - credono nei valori irrinunciabili di convivenza civile e legalità».
Occhiuto: «Condanna ferma all'attacco alla Chiesa calabrese»
«Dopo le intimidazioni ai danni dei parroci di Cessaniti, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, dei giorni scorsi, apprendiamo che un grave avvertimento è stato inviato anche al vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro.
Nell’esprimere solidarietà e vicinanza al vescovo Nostro e ai parroci vittime di queste intimidazioni, condanniamo con fermezza questo vile attacco alla comunità ecclesiale calabrese, nella convinzione che la magistratura e le forze inquirenti sapranno assicurare alla giustizia gli autori di tali gesti criminali, che tendono a colpire e mortificare anche la società civile calabrese». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
La solidarietà del Consiglio regionale della Calabria
«Esprimo la vicinanza e la solidarietà del Consiglio regionale al vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e alla Chiesa calabrese. Le recenti intimidazioni ai parroci di Cessaniti e della frazione di Pannaconi, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, e le minacce rivolte a monsignor Attilio Nostro, segretario della Cec, sono gesti intollerabili, da condannare e da cui prendere le distanze con assoluta fermezza». Così il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. «Intimidazioni e minacce - aggiunge Mancuso - che preoccupano tutta la Calabria che si oppone ad ogni forma di prepotenza, incluse quelle messa in atto da chi, agendo nell'ombra, s'illude di poter condizionare l'azione riformatrice della Chiesa calabrese e il desiderio delle nostre comunità di liberarsi dall'oppressione criminale».
Ferro: «La comunità non si lasci scoraggiare»
Vicinanza al vescovo Nostro è stata espressa anche dalla sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro (Fdi): «Sono certa che le forze dell'ordine e la magistratura non risparmieranno impegno per fare luce al più presto su questo episodio, così come sulla preoccupante sequenza di atti intimidatori e aggressioni nei confronti di sacerdoti della Diocesi vibonese. Condivido l'appello del vescovo affinché la comunità non si lasci scoraggiare e non ceda alle logiche di violenza e prevaricazione che questi gesti rappresentano».
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Mangialavori: «Stiamo vicini ai sacerdoti e denunciamo»
«Esprimo massima solidarietà al vescovo della diocesi di Mileto Attilio Nostro, ed ai sacerdoti che negli ultimi giorni sono stati colpiti da atti intimidatori. È davvero intollerabile quanto sta accadendo in provincia di Vibo Valentia, dove sono numerosi ormai gli episodi criminali in danno di uomini di fede». Lo dichiara in una nota il presidente della commissione bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori, che aggiunge: «Bisogna accogliere l'invito del procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, a stare vicini ai nostri sacerdoti e denunciare episodi simili. Sono certo che le forze dell'ordine e la magistratura riusciranno presto ad individuare i responsabili ed assicurarli alla giustizia».
Tucci (M5s): «Mai atto così grave contro la nostra diocesi»
«Sono vicino a sua eccellenza il vescovo Attilio Nostro della diocesi di Mileto-Tropea- Nicotera, per la vile intimidazione subita nei giorni scorsi», così in una nota il deputato cinquestelle Riccardo Tucci, che aggiunge: «La chiesa è sotto attacco e mai nella storia della diocesi si è vista una cosa del genere, così grave, sfrontata e spregiudicata. Confido nell'operato delle forze dell'ordine affinché facciano piena luce su quanto successo, assicurando alla giustizia l'autore, o gli autori, di questi esecrabili gesti».
Lo Schiavo: «Vibo faccia fronte comune»
«Ritengo sia estremamente preoccupante, e da non sottovalutare per nessuna ragione, quanto sta avvenendo nella provincia di Vibo Valentia. Non passa giorno che non arrivi notizia della recrudescenza di fenomeni intimidatori, aggressioni e minacce ai danni di chi è più esposto sul fronte professionale, sociale e perfino religioso. Medici, infermieri, operatori culturali, uomini di Chiesa, sembrano essere divenuti ormai il facile bersaglio di chi tenta biecamente di sovvertire le regole della democrazia e della partecipazione alla vita pubblica. Ultima in ordine di tempo la vile intimidazione all’indirizzo del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, cui è stato recapitato un proiettile. Tale ignobile gesto è da rigettare con sdegno e tutta la società civile vibonese è chiamata ora a fare fronte comune per respingere ogni tentativo di sopraffazione e minaccia. A monsignor Nostro e a tutti i sacerdoti destinatari di atti intimidatori giunga la mia più aperta e solidale vicinanza». È quanto dichiara in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del gruppo misto - Liberamente progressisti.
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Mammoliti (Pd): «Occorre reagire»
«L'atto intimidatorio perpetrato nei confronti del vescovo monsignor Attilio Nostro, dopo quello subito da alcuni sacerdoti di Cessaniti unitamente ad altri fenomeni di criminalità e violenza registratesi nel territorio vibonese, dimostrano chiaramente che non bisogna affatto abbassare la guardia. Occorre, anzi, reagire e sollecitare a tutti i livelli azioni coerenti per garantire incolumità e sicurezza». Lo afferma Raffaele Mammoliti, consigliere regionale del Pd e vice presidente della Commissione Bilancio, che annuncia la propria presenza domani sera a Cessaniti in occasione della fiaccolata di solidarietà al presule e ai sacerdoti presi di mira. «Dopo anni di politiche di abbandono che hanno portato allo smantellamento dei servizi essenziali - aggiunge Mammoliti - spesso, purtroppo, prevale il linguaggio della paura da parte della collettività ormai sfiduciata. In tale direzione trovo emblematiche e preoccupanti le affermazioni del procuratore Camillo Falvo, il quale riferisce in merito alle numerose commissioni d'accesso, comuni sciolti e interdittive antimafia, come Vibo per troppo tempo sia stata trascurata dall'azione dello Stato, delle Forze dell'ordine e della Magistratura. Un monito che deve far riflettere l'intera comunità vibonese e che dimostra come l'encomiabile lavoro delle sole Forze dell'ordine e della Magistratura non sia sufficiente per invertire la rotta. Bisogna garantire sempre di più da parte dello Stato - sostiene il consigliere regionale dem - il presidio del territorio come elemento imprescindibile e fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Anche a sostegno di tale ragione sarò presente alla Manifestazione di Cessaniti indetta per domani sera».
De Nisi (Azione): «Imbarbarimento non vincerà»
«Un imbarbarimento del vivere civile da condannare, che testimonia una deriva sociale e civile sulla quale riflettere in maniera seria e approfondita». Questo il commento di Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di Azione in Calabria. «Un gesto inquietante – aggiunge De Nisi - che segue alle intimidazioni ai danni dei parroci di Cessaniti, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, che sicuramente non inciderà sulla missione evangelizzatrice della Chiesa in territori difficili e di frontiera, nei quali operare non è mai facile». De Nisi, nel ribadire la sua vicinanza ai pastori della Chiesa Vibonese, conclude facendo «affidamento sull’operato delle forze dell’ordine per risalire ai colpevoli» e invita «i cittadini onesti e tutte le istituzioni a promuovere azioni di sostegno per arginare fenomeni di devianza che, nonostante tutto, in Calabria non vinceranno».
Il presidente della Provincia: «In Calabria c'è bisogno dello Stato»
«Gli episodi di intimidazione che si sono verificati a Cessaniti prima e alla diocesi di Mileto poi, nei giorni scorsi, sono gravi e censurabili non solo sotto il profilo giuridico, ma anche morale e culturale. Al vescovo, ai parroci, al commissario prefettizio, agli operatori culturali esprimo la mia vicinanza affettuosa ed umana. In Calabria c’è bisogno della presenza dello Stato. Ma c’è ancora più bisogno di una comunità che ponga i valori della vita e dell’umanità, al centro del suo pensiero e del suo agire», così in una nota il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado L'Andolina.
La condanna di Molinaro
«Con fermezza condanno il deplorevole atto intimidatorio che questa volta, dopo le minacce ai parroci di Cessaniti nel vibonese, ha colpito il pastore della chiesa della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Attilio Nostro. Si è alzato ulteriormente quindi il livello di minacce e intimidazioni segno che l’azione pastorale e le iniziative che la comunità ecclesiale vibonese sta portando avanti, danno fastidio. Mi riferisco ad esempio all’incessante azione di presidio da parte delle forze dell’ordine dello svolgimento di manifestazioni religiose per evitare intromissioni della criminalità organizzata che ha bisogno, in queste occasioni, di farsi notare per dimostrare di essere in grado di continuare ad esercitare il controllo anche della comunità religiosa. Così come i diversi percorsi di legalità in tutta la diocesi che vedono impegnate le parrocchie. Mons. Nostro ha dalla sua la comunità che saprà reagire e continuerà a lavorare con il consueto apprezzato impegno al servizio di tutta la comunità del vibonese». Così in una nota il consigliere regionale e presidente della commissione Antindrangheta, Pietro Molinaro.
Confindustria Vibo: «Atto che mina i principi della comunità»
Confindustria Vibo Valentia «è unita nel condannare con fermezza ogni forma di violenza e intimidazione. Oggi, siamo qui per esprimere la nostra indignazione e solidarietà verso l'atto intimidatorio perpetrato nei confronti di SE Monsignor Attilio Nostro. Questo comportamento è totalmente inaccettabile e contrario ai valori fondamentali di convivenza pacifica e rispetto reciproco. Se questi gesti vengono perpetrati nei confronti della Chiesa e del suo massimo rappresentante della nostra Comunità, ciò deve allarmare ancora di più. Nella nostra società, non c'è posto per l'intimidazione e la coercizione. Difenderemo strenuamente l’azione di contrasto ad ogni forma di coercizione che Monsignor Attilio sta conducendo, al fine di creare condizioni di vita libere e senza paura. Questo atto non solo mina la sicurezza individuale, ma attacca anche i principi basilari della vita delle nostre Comunità, che ripugna la violenza e promuove i valori cristiani della fratellanza e della solidarietà. Siamo uniti alla comunità che in queste ore sta condannando questo atto di violenza e nell'affermare con determinazione che non verranno mai tollerati tali comportamenti nella nostra società. Monsignore, gli imprenditori Le sono accanto».
La vicinanza di Cna Calabria
La Cna Calabria, in una nota, «esprime la propria vicinanza al vescovo della diocesi di Mileto, Nicotera, Tropea Attilio Nostro destinatario di una busta con proiettili. Un gesto vigliacco che si affianca a quelli nei confronti di altri parroci del Vibonese delineando una chiara strategia di intimidazione nei confronti di uomini di Chiesa che si pongono come umili guide della comunità, punti di riferimento e di conforto in territori spesso poveri o isolati. Anche alla comunità vibonese - prosegue la nota - la Cna Calabria esprime solidarietà in questo momento di smarrimento che sta attraversando. La criminalità agisce con tracotanza e senza rispetto per uomini, donne, bambini e tanto meno abiti talari. Non è questo il momento di abbattersi, di cedere alla paura o, peggio, alla rassegnazione, ma quello di affidarsi alla giustizia, che certamente farà il suo corso, esprimendo nettamente il rifiuto di questo tipo di logiche e facendo emergere il volto sano delle comunità».
Cisl Magna Grecia: «Gesto inquietante»
La Cisl “Magna Grecia” Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia esprime «solidarietà a mons. Attilio Nostro, vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, per il vile atto intimidatorio di cui è stato vittima. Un gesto inquietante, che si inserisce in una serie di gravi episodi di violenza e minacce che colpiscono la Chiesa vibonese e l’intera comunità. Monsignor Attilio Nostro rappresenta, in un contesto non facile, un punto di riferimento fermo per una società che vuole ribellarsi alle logiche di violenza che soffocano il territorio e costruire un futuro nel segno del rispetto, della solidarietà e della giustizia sociale. Il nostro sindacato è al fianco del vescovo e dei parroci vittime di intimidazioni, per fare fronte comune insieme a tutta la comunità contro l’arroganza criminale».
Varì: «I responsabili siano individuati e puniti»
«Esprimo solidarietà e piena vicinanza a S.E. Attilio Nostro, Vescovo della Diocesi di Mileto, e ai parroci di Cessaniti, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, per i vili attacchi intimidatori dei quali sono stato oggetto, attacchi da condannare duramente. Auspico che i responsabili di questi ignobili gesti vengano presto individuati e puniti e ritengo importante raccogliere l’invito a denunciare e a collaborare con le forze dell’ordine rivolto ai cittadini da parte del Procuratore della Repubblica Camillo Falvo: vincere l’omertà per affermare la legalità». Così Rosario Varì, assessore allo sviluppo economico e attrattori culturali della Regione Calabria.