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Catanzaro- "Conoscevo Morelli, perché faceva parte del mio stesso partito politico. Lui nel 2010 era diventato consigliere regionale ma voleva diventare assessore e si rivolse a me per mediare con l'allora presidente della Regione Giuseppe Scopelliti per ottenere una delega". L'onorevole Gianni Alemanno rispondendo alle domande del pm Gerardo Dominijanni ha spiegato i rapporti politici intercorsi con Franco Morelli ex capogruppo del Pdl nell'ambito del processo Sarlo imputata per corruzione in un atto contrario ai doveri di ufficio. Un processo che rappresenta lo stralcio di una più vasta inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano contro i Valle Lampada, che si è concluso con la condanna di primo e secondo grado a carico di Morelli e del giudice Vincenzo Giglio, marito della Sarlo, oggi sospeso dalle sue funzioni dal Consiglio superiore della magistratura. Secondo le ipotesi accusatorie, Giglio si sarebbe avvalso dell'amicizia di Franco Morelli, pur di soddisfare le richieste della consorte, che voleva un incarico da dirigente operativo. La Procura di Milano aveva ristretto il capo di imputazione all'Asp di Vibo, mentre l'Ufficio di Catanzaro, è andata ben oltre, allargando le ipotesi di accusa: lo scambio corruttivo,avvenuto prima con sms poi con fax avrebbe avuto l'effetto di favorire la Sarlo che voleva essere distaccata dalla Provincia reggina e ricoprire un incarico al Consiglio regionale. La dirigente in concorso con Morelli e Giglio, quest'ultimo in veste di pubblico ufficiale, «violando i doveri di imparzialità, probità, indipendenza e nonché il dovere di riservatezza, compiva atti contrari ai doveri di ufficio». Giglio avrebbe trasmesso a Morelli «un fax attestante l'assenza di procedimenti penali o indagini a suo carico» e in cambio Morelli avrebbe soddisfatto le aspirazioni lavorative della Sarlo. Ed è proprio su questo fax, sulla sua ufficialità, che il pubblico ministero ha focalizzato le sue domande. . Sul contenuto di quel fax è stato sentito anche l'autista di Morelli, Salvatore Mazziotta, in un'audizione costellata da tanti non ricordo, da una certa reticenza, con una serie di contraddizioni logiche nel rispondere alle domande del pm. . L'onorevole Luigi Fedele ha dichiarato di conoscere la Sarlo, così come Morelli e Giglio, spiegando come questi ultimi due insistettero perché la Sarlo ottenesse un posto in Consiglio regionale. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 7 aprile giorno in cui verranno sentiti gli ultimi testi dell'accusa: Giuseppe Scopelliti, Franco Morelli e il giudice Vincenzo Giglio.
Gabriella Passariello