Nel 2017 il caso travolse i vertici della società che gestisce gli scali aeroportuali calabresi: sotto la lente un presunto sistema clientelare che, secondo le accuse mosse all'epoca, avrebbe favorito amici e parenti di politici e dirigenti pubblici
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Assoluzione per tutti gli imputati. È quanto chiede la Procura di Lamezia Terme nell’ambito dell’inchiesta “Eumenidi”, che nel 2017 travolse i vertici della Sacal, la società che gestisce gli scali aeroportuali calabresi.
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Dopo quattro anni dall’invio del processo, il pm Santo Melidona – come riporta il quotidiano la Gazzetta del Sud – avanza dunque la richiesta di assoluzione. Nell’inchiesta erano finiti anche politici, rappresentanti delle istituzioni e imprenditori, accusati a vario titolo di corruzione, peculato, falso e abuso d’ufficio. Le indagini condotte dalla Procura guidata da Salvatore Curcio riguardava presunti illeciti nella gestione dell’azienda partecipata, sostenuta a capitale pubblico e privato.
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Al centro un presunto sistema clientelare attraverso il quale amministratori e dirigenti avrebbero favorito politici e personaggi pubblici anche attraverso le procedure legate al programma “Garanzia Giovani”. Proprio a quest’ultimo si riferivano le accuse che riguardavano «l'irregolare gestione» del progetto finanziato con fondi pubblici e finalizzato a inserire tirocinanti retribuiti alla Sacal.
Secondo le indagini, l’inserimento però, anziché basarsi sul merito, si sarebbe basato su amicizie e parentele, per cui la selezione prevista dal bando pubblico avrebbe seguito le pressioni di politici e dirigenti pubblici più che criteri oggettivi.
Sotto la lente degli inquirenti erano finiti poi presunti «episodi illeciti relativi all'affidamento di consulenze “fantasma” per decine di migliaia di euro e ad artefatte selezione di personale per incarichi interni».