Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Si avvia alla conclusione il processo “Perseo” contro le cosche lametine per le 21 persone coinvolte che hanno scelto il rito ordinario. La pena massima è stata chiesta per l’imputato Antonio Curcio, per il quale il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 21 anni di reclusione. Le condanne richieste dal Pm Elio Romano:
Crapella Andrea 8 anni e 8 mesi
Grutteria Giuseppe 13 anni
Curcio Antonio 21 anni
De Vito Antonio 18 anni e 6 mesi, 16 mila euro di multa
Trovato Franco 15 anni
Donato Antonio 14 anni
Gullo Fausto 14 anni
Giuseppe Notarianni 11 anni e 9 mesi
Bonafè Carmen 6 anni
Muraca Michele 6 anni e 8 mesi
Perri Vincenzo 6 anni e 8 mesi
Curcio Domenico 7 anni e 9 mesi
Scaramuzzino Giovanni 12 anni
Curcio Petronio Carlo 6 anni
Notarianni Antonio 9 anni e 6 mesi
Arcieri Vincenzo 16 anni e 16 mila euro di multa
Scalise Pino 10 anni e 8 mesi
Davide Giampà 9 anni e 6 mesi
Voci Antonio 11 anni
Chirumbolo Giancarlo 8 anni
Voci Eric 7 anni e 7 mila euro di multa
L'operazione. La vasta operazione antimafia, denominata Perseo, era scattata a luglio del 2013, quando furono arrestate 65 persone. Tra gli indagati e gli arrestati anche numerosi politici, imprenditori, avvocati, medici e appartenenti alla Polizia Penitenziaria. Contestati i reati di associazione mafiosa, diversi omicidi tra il 2005 ed il 2011 a Lamezia Terme nonchè diverse centinaia di episodi estorsivi nei confronti di attività imprenditoriali e commerciali.
Tra le persone coinvolte fecero particolarmente scalpore il consigliere provinciale Giampaolo Bevilacqua condannato a 4 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa dei Giampà, Piero Aiello, parlamentare di Ncd, assolto poi successivamente, e l'avvocato Giovanni Scaramuzzino, rinviato a giudizio.
Processo Perseo, Bevilacqua condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione
Tra i nomi eccellenti degli assolti nel troncone del maxi Processo Perseo anche quello dell’avvocato Tiziana D’Agosto alla quale eta stata contestata l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa perché avrebbe fornito “notizie da e per il carcere”, e perché si sarebbe fatta “strumento per il passaggio d’ informazioni riservate di cui entrava in possesso a causa e nell’esercizio della sua professione”.
Processo Perseo, tra gli assolti anche l’avvocato Tiziana D’Agosto