La Corte di Appello di Catanzaro ha questa mattina disposto la revoca della sorveglianza speciale nei confronti di Luigi Notarianni, 47 anni, applicata in primo grado dal Tribunale di Catanzaro, nella grave misura di quattro anni di sottoposizione ai vincoli con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

Processo Medusa

Notarianni era stato condannato nel processo Medusa a dieci anni di reclusione, perchè ritenuto partecipe del clan Giampà di Lamezia Terme. Procedimento che aveva comportato anche il sequestro e la confisca dei beni per un valore di 250mila euro e da cui si è originato un procedimento di prevenzione personale e reale. La Corte d'Appello ha anche disposto la revoca della confisca dell'immobile nella disponibiltà dell'imputato.

Assenza di pericolosità sociale

Il difensore , Giuseppe Spinelli, è riuscito a dimostrare e documentare l’assenza di attualità di pericolosità sociale di Luigi Notarianni, sulla base dell’ottimo comportamento osservato nel corso della detenzione, nonché dei periodi di arresti domiciliari che gli erano stati concessi durante il processo, in correlazione al  ruolo di mero partecipe per il quale era stato condannato. Argomenti che hanno fatto breccia, alla luce della giurisprudenza di legittimità più recente, puntualmente prodotta dalla difesa e recepita dalla Corte di Appello.

La confisca

In ordine alla confisca, la difesa ha dimostrato l’anteriorità della disponibilità dell’immobile da parte di Luigi Notarianni, rispetto ai fatti per i quali era stato condannato, e la legittimità delle risorse con cui era stato edificato, anche alla luce dell’applicazione del principio del divieto di bis in idem, dal momento che analoga decisione era stata conseguita, per effetto dell’annullamento della confisca in Cassazione, nel processo di merito.