Riguarda l'inchiesta della Dia e della guardia di finanza secondo cui vi sarebbe stato un articolato sodalizio criminale a Bianco, nella Locride. I principali indagati avevano scelto il rito ordinario
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Sei assoluzioni e una condanna con pena ridotta rispetto al primo grado quando, nel 2020, tutti gli imputati erano stati giudicati colpevoli. Si è concluso così, in Corte d'Appello a Reggio Calabria, lo stralcio del processo "Martingala" celebrato con il rito abbreviato.
Il processo nasce da un'inchiesta della Dia e della guardia di finanza secondo cui vi sarebbe stato un articolato sodalizio criminale a Bianco, nella Locride, che godeva di ramificazioni in molte regioni d'Italia e all'estero. Dall'indagine sarebbe emersa una strategia mirata a utilizzare società di comodo per riciclare denaro sporco e reinvestire i proventi della 'ndrangheta. I principali indagati dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, avevano scelto il rito ordinario e sono ancora sotto processo.
Lo stralcio dell'abbreviato, invece, si è concluso oggi davanti alla Corte d'Appello che ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo da tutte le accuse l'imprenditore Domenico Gallo, che in primo grado aveva rimediato una condanna a 6 anni e 8 mesi di carcere. Assoluzione anche per Pierfrancesco Arconte, Domenico D'Agostino, Francesca Ceravolo, Serafina Ceravolo e Antonio Nicita. È stata rideterminata, infine, a un anno e 10 mesi con pena sospesa, la condanna per Giulio Barbitta per il quale sono state riconosciute la circostanza aggravanti mentre è stata esclusa, così come nel primo processo, l'aggravante mafiosa.